Due giorni per risolvere il problema del freddo alle scuole di Somma (ancora con qualche polemica)
In commissione la presentazione dei lavori che verranno fatti nei prossimi due giorni alle scuole Marconi, mentre gli alunnni sono in Dad. Dalle file dell'amministrazione critiche al personale della scuola (e il sindaco corregge il tiro)
Dopo le lamentele dei genitori (e le polemiche sulle “fughe di notizie”), a che punto siamo con il ripristino del riscaldamento alle scuole Marconi di Somma?
Ci vorranno due giorni, «al più abbiamo anche il weekend», ha assicurato l’assessore Edoardo Piantanida nel corso della commissione lavori pubblici chiesta dalle opposizioni e dedicata sostanzialmente solo a questo argomento. Una seduta in cui comunque non sono mancati gli accenni polemici, dalle file della maggioranza, tanto che proprio in extremis il sindaco Stefano Bellaria è intervenuto a smussare gli angoli.
Nel presentare i lavori in corso, l’assessore Piantanida ha confermato la ricostruzione dei problemi esistenti, legati in parte a un guasto, in parte al maggior fabbisogno di calore legato alle disposizioni di apertura delle finestre per il riciclo dell’aria come misura anti-Covid (come avevamo riportato nel primo articolo sulla vicenda). «Qualsiasi impianto, ci ha confermato l’ingegnere, va in sofferenza se si tengono le finestre aperte»
La soluzione? Il punto centrale sembra essere «la sostituzione delle pompe di ricircolo dell’acqua», che consentono di ricompare l’acqua verso la caldaia e ri-scaldarla, assicurando una temperatura più alta.
L’amministrazione è stata incalzata dai consiglieri di opposizione Alberto Nervo («Il primo scompenso era stato fatto al 30/11, sono due mesi che siamo in ballo») e Martina Barcaro, Manuela Scidurlo ha anche chiesto se non sia praticabile l’inserimento di purificatori d’aria, considerati però dall’amministrazione una soluzione non praticabile nell’immediato, dal momento che richiederebbero lavori impegnativi non compatibili con l’attività scolastica.
Colpa delle finestre (troppo) aperte?
In generale la commissione non ha visto un clima teso tra i consiglieri comunali. Paradossalmente le note più polemiche sembravano rivolte verso l’esterno. «Bisogna tenere aperte le finestre, ma qualcuno forse ne abusa, la sofferenza dell’impianto è forse in parte legato a questo» ha detto l’assessore Piantanida, rinviando alla gestione scolastica almeno una parte delle origini del problema.
Ha rincarato la dose, in due tempi e in modo più esplicito, anche Gerardo Locurcio: «Sta all’intelligenza degli insegnanti aprire le finestre o i vasistas per assicurare il ricambio: ognuno ha la sua filosofia. C’è una richiesta di una modalità che deve essere fornita da chi è preposto alla sicurezza e alla salute degli alunni». Non era difficile intravedere una polemica con la dirigenza scolastica, come in sostanza ha rivendicato esplicitamente («Ogni riferimento a fatti o persone è puramente voluto, avrebbe diretto Totò»). «Se c’è un insegnante che tiene aperto per un’ora le finestre, quell’insegnante non ha capito come tutelare la salute» ha continuato Locurcio, che ha ribadito poi in un secondo momento l’idea che debba esserci più attenzione e collaborazione da parte di chi gestisce la scuola (accostato a un affittuario a titolo gratuito di una proprietà comunale).
Il sindaco Bellaria smussa i toni polemici
In questo quadro, alla fine è toccato al sindaco Stefano Bellaria provare a smussare gli angoli: «Voglio ringraziare tutte le persone che hanno cercato, per il loro pezzettino, di darsi da fare. Assicuro che c’è stato massimo impegno ai tecnici e anche dalla struttura scolastica… io preferisco collaborare piuttosto che dire è colpa della caldaia o della finestra aperta». Un modo gentile per cercare di chiudere la polemica dei colleghi di amministrazione.
Bellaria ha comunque contestato chi (la Lega) ha fatto polemica politica con un post dicendo «che ci sono assessori interessati allo stipendio, più che alle scuole»: «questa non è politica, mi ha fatto schifo».
Bellaria in conclusione di dibattito ricordato che sulle Marconi, complessivamente, saranno investiti 900mila euro, «che non si trovano da un giorno all’altro». Al di là del caso-Marconi, si è parlato collateralmente anche di altre strutture, come il CFP o l’asilo Galli. «Stiamo risolvendo i problemi del nido, ma stiamo rifacendo anche impianto di riscaldamento» ha detto il tecnico comunale. «Ci attendiamo anche risorse dal Pnrr, stiamo partecipando a bandi».
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