La riflessione della Fiom: “Verso un premio di risultato unico per i lavoratori di Leonardo”
Il recente accordo sul consolidamento del premio di risultato della divisione elicotteri ha dato una risposta a questioni aperte da tempo. "Normalizzare il premio di risultato sarà una delle sfide del prossimo contratto interno"
Dopo l’accordo sul consolidamento del premio di risultato che ha portato 1800 euro nella busta paga dei lavoratori della divisione elicotteri di Leonardo, la Fiom Cgil apre una riflessione sulla progressiva unificazione del premio. «È un tema che stiamo affrontando e discutendo al nostro interno – spiega Nino Cartosio, segretario provinciale della Fiom Cgil – Crediamo che dopo questo accordo, il tempo sia maturo per affrontarlo anche con lo scopo di incrementarlo». (nella foto operai nello stabilimento Leonardo di Vergiate)
Il tema dei premi di risultato per i lavoratori di Leonardo non è una questione legata all’ultima crisi scatenata dal coronavirus. La pandemia, come per molte altre questioni legate al lavoro e all’economia del Paese, ha fatto solo da acceleratore per una decisione rimandata da troppo tempo. «L’accordo di consolidamento – spiega Andrea Besani Rsu della Fiom dello stabilimento Leonardo di Vergiate – era stato cercato negli ultimi vent’anni nella divisione elicotteri, ma fino al 2013 si era andati avanti con degli aumenti salariali. Nell’ultimo contratto di Agusta il massimale era stato portato a 5650 euro a cui se ne aggiungevano altri 200 di premio presenza, soluzione che non ci trovava d’accordo e che eravamo riusciti a mitigare con dei criteri di assegnazione per estenderlo a una platea più ampia. Adesso con l’accordo sul consolidamento sparisce del tutto».
Il problema esistente su quel premio di risultato era fin troppo evidente: il rapporto tra salario fisso e variabile esponeva il lavoratore della divisione elicotteri a un rischio troppo alto perché la parte variabile pesava in media per un buon 25% . Va anche sottolineato che si trattava di un rischio ipotetico, perché questo meccanismo, grazie anche alla bontà degli accordi fatti, non aveva mai dato grossi problemi di pagamento, anzi era stato sempre liquidato con percentuali molto alte.
Se è dunque vero che il meccanismo durante la pandemia si è inceppato, generando il premio di risultato più basso pagato nella storia di Leonardo, è altrettanto vero che nei due anni precedenti aveva generato i due premi più alti di sempre.
«Nella storia recente – continua la rsu della Fiom Cgil – ci sono stati solo due inciampi nel 2014 e nel 2017, quando ci fu il crollo del mercato dell’oIl & gas che si era fatto sentire sull’Ebitda (margine operativo lordo, ndr) di divisione. Siamo comunque lontanissimi da quel -45% provocato dall’impatto della pandemia sugli indicatori finanziari».
Con l’arrivo del coronavirus e della crisi sanitaria si è verificato ciò che nessuno poteva prevedere. Ma se Leonardo non doveva fa altro che far valere l’accordo sul premio di risultato sottoscritto dalle parti sociali e valido a tutti gli effetti, il sindacato dei metalmeccanici si è trovato a dover fronteggiare le proteste dei lavoratori negli stabilimenti Leonardo della provincia di Varese, da Venegono a Vergiate, che avevano comunque garantito la produzione durante tutta l’emergenza sanitaria.
Una situazione difficile e inedita che avrebbe messo a rischio la reputazione del sindacato se, disconoscendo quell’accordo, avesse chiesto il recupero una tantum della parte di premio saltata a causa della pandemia.
«Quegli scioperi non furono fatti per rivendicare il recupero della perdita economica del Pdr – sottolinea Besani – ma per sbloccare altri temi in discussione da anni, tra i quali anche il consolidamento del premio di risultato. Se noi ci fossimo presentati davanti all’azienda dicendo di non voler l’applicazione di quell’accordo, chiedendo i 1800 euro una tantum per recuperare i soldi del Pdr, ci sarebbe stato un problema di coerenza. Invece la soluzione trovata per far arrivare i soldi ai lavoratori è sindacalmente sostenibile. Insomma, abbiamo risposto a un’esigenza più che legittima nel modo in cui era possibile farlo».
In casa Fiom la riflessione sull’unificazione del premio di risultato per i lavoratori di Leonardo è stata dunque avviata e potrebbe portare vantaggi per tutti, non solo per quelle divisioni che hanno i massimali più bassi del gruppo. Per esempio, potrebbero trarne un reale beneficio quei lavoratori che volendo e potendo cambiare divisione per migliorare la propria condizione lavorativa, vi rinunciano per via del premio di risultato inferiore. «Normalizzare quell’istituto che era figlio delle contrattazioni fatte nelle preesistenti aziende – conclude il segretario Nino Cartosio – sarà una delle sfide del prossimo contratto interno».
Accordo sul premio di risultato per la divisione elicotteri di Leonardo: 1800 euro in busta paga
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
lenny54 su Entrano in vigore le nuove tariffe "metropolitane", Saronnese e Busto più vicine a Milano
Felice su Fucile d'assalto e mitragliette nella casa dell'ex ispettore di Malpensa
lenny54 su In vendita casa Bossi, villa simbolo della "Lega di una volta"
lauralaura su Ospedali troppo caldi: la Regione comprerà i condizionatori
gcbiakmw su Lo spinello fa male
Rita Campiotti su Torna IceOut, qual è la vostra gelateria preferita?
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.