Le low cost sostengono la crescita di Malpensa: passano dal 41,6 al 61.9%
In termini di posti offerti, secondo una articolata analisi di Leonard Berberi. L'aumento è in proporzione ancora più marcato su Linate, dove però il peso complessivo è minore
A Milano Malpensa le low cost superano ormai decisamente il 50% dei posti offerti complessivamente sui voli.
È un dato – in parallelo a quello di Linate – che emerge dai dati di Oag, operatore specializzato di settore, e raccolti e sistematizzati da un’accurata analisi di Leonard Berberi, del Corriere della Sera.
Il “boom” dei voli low cost è evidente da un primo dato: a Malpensa dal 41,6% del primo semestre 2019 (ultimo anno “normale” prima del Covid) si è passati al 61,9% della offerta per i sei mesi gennaio-giugno 2022.
Il mercato low cost a Malpensa: Easyjet, Ryanair, Wizzair
Malpensa, storicamente scalo intercontinentale di Milano, soffre proprio sul segmento dei voli a lungo raggio: riprendono in parte gli Usa (con la frequentata rotta per New York Newark), arranca ancora invece il mercato del Far East, verso la Cina, che in passato ha sostenuto bene la crescita. Eppure l’offerta dei posti rimane alta grazie alle low cost. Scrive Leonard Berberi:
Una immagine che restituisce la centralità di Easyjet a Malpensa. Sull’aeroporto di Milano la compagnia arancione ha anche il suo centro d’addestramento, l’unico dell’Europa continentaleEasyJet resta prima con quasi 1,95 milioni di sedili offerti in partenza (-4% rispetto al 2019), Ryanair si avvicina a 1,2 milioni, incrementando dell’82%. Fa ancora di più Wizz Air, terzo gradino, con 745 mila posti e un balzo di quasi il 359%. Emirates è la prima compagnia tradizionale a Malpensa con 261 mila posti grazie ai collegamenti con l’hub di Dubai, ma anche i voli diretti per New York.
Prospettiva permanente
John Grant, capo analista di Oag dice che «da nessuna parte c’è stata un’inversione di tale tendenza, quindi prepariamoci a vedere la maggior parte del mercato europeo coperto dalle low cost e solo i voli intercontinentali in mano ai vettori tradizionali» (qui trovate l’articolo completo del Corriere).
La prospettiva di una crescita del low cost è ormai un dato acquisito: l’aveva già detto in diverse occasioni l’ad di Sea, Armando Brunini: «I vettori low cost avranno maggior peso».
La crescita del low cost tocca anche Milano Linate, con una crescita dal 7,2% del 2019 al 21,6% del primo semestre 2022, complice anche la fase in cui Alitalia ha dovuto cedere i suoi slot.
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