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Ucraina, un diciottenne e una donna raccontano la vita a Kiev sotto le bombe

Abbiamo raccolto, tramite amici a Busto Arsizio, le testimonianze di due ucraini che stanno vivendo la guerra sulla loro pelle: "Ogni sibilo provoca ansia ma cerchiamo di farci forza"

rifugio kiev guerra ucraina

Riceviamo e pubblichiamo due testimonianze dall’Ucraina. La prima è di un ragazzo di 18 anni che studia giornalismo e vive a circa 40 km dalla capitale Kiev. Ogni anno veniva in Italia, insieme alla sorella, ospite di una famiglia di Busto Arsizio.

La seconda è di una donna di Kiev costretta a nascondersi in un rifugio antiaereo da ieri a causa dei bombardamenti sulla capitale. Anche lei è in contatto costante con una famiglia bustocca.
Sono testimonianze potenti che danno l’idea della paura del popolo ucraino in queste ore, da quando l’esercito russo ha iniziato la sua avanzata per occupare militarmente il Paese.

Il fischio dei caccia e la paura delle bombe

Non avrei mai potuto pensare che avrei dovuto scrivere questo, non potevo pensare che fosse possibile, non ci ho creduto fino alla fine, finché non ho sentito il suono dell’esplosione di un razzo da qualche parte alle 7 del mattino. Ho ricevuto una chiamata e mi è stato comunicato che l’attacco è iniziato alle 4 in punto nella capitale Kiev, nelle piccole città della regione di Kiev e in generale in tutta l’Ucraina.

Prima hanno attaccato edifici e luoghi strategicamente importanti, ovvero aeroporti, unità militari, diversi ospedali, depositi di armi, poi sempre più spesso hanno cominciato ad arrivare anche nelle case, un orfanotrofio è stato colpito, nella zona ho sentito 3 esplosioni.

Personalmente non so cosa pensare, non posso dire che ho paura, sono in una specie di trance, ma a volte quando il caccia vola molto basso, questo fischio penetra dalla testa ai piedi, prima pensi che sia un proiettile, e poi ti tranquillizzi perché capisci che un aereo che è volato via. Non so se restare qui, perché ora non ho altra scelta che la mia cantina, posso solo preoccuparmi di mio padre che sarebbe andato in guerra per proteggerci.

Non ho dormito tutta la notte, poi alle 6 del mattino mi sono addormentato e mi sono svegliato ogni ora per controllare tutte le notizie e vedere cosa è successo. Non so cosa aspettarmi [quando i russi prenderanno il potere].
Prenditi cura di te e apprezza il cielo sereno sopra la tua testa. Un ringraziamento speciale a te che sei la persona più gentile della mia vita, grazie mille. Ti sono molto grato, ti voglio bene e mi manchi molto.


Nascosti nel rifugio mentre fuori piovono bombe

Il 24 febbraio mi sono svegliata con una chiamata di mia madre, che diceva: «La guerra è iniziata, preparate le vostre cose». Ma per ora rimaniamo a Kiev. La cosa peggiore è che mia nonna ci aveva avvertito due giorni prima, dicendo: «Sento che sta succedendo qualcosa di brutto. Lascia Kiev, devi essere al sicuro». Nessuno di noi credeva che sarebbe iniziato un attacco. Quasi tutte le grandi città ucraine sono state attaccate. Non dormo da due giorni. Sono seduta in un rifugio antiaereo (nella foto il rifugio usato dalla donna), che non è lontano da casa mia.

Le persone non perdono la speranza: sorridono e si raccontano storie divertenti, si aiutano a vicenda. Molte persone hanno preso la pistola e sono pronte a proteggere la città. Ma… ogni suono mi rende ansiosa. Ogni paio d’ore sentiamo le sirene e andiamo al riparo. Ho sentito diverse esplosioni, anche edifici civili della città sono stati attaccati. I miei amici passano la notte in metropolitana. La mia vita è cambiata e non sarà più la stessa. Non so cosa c’è dopo. Ma spero davvero che la guerra della Russia contro l’Ucraina venga interrotta e questo non provochi la guerra in tutto il mondo.

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Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 25 Febbraio 2022
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