Accoglienza dall’Ucraina a Somma Lombardo, tra molte incertezze
L'assessore ai Servizi Sociali Aliprandini fa il punto della situazione sull'accoglienza dei profughi ucraini, senza nascondere le difficoltà: "Aspettiamo le direttive centrali per l'accoglienza, ma le persone sono già arrivate"
Da quando l’esercito russo ha invaso l’Ucraina, in appena venti giorni ci sono stati quasi 3 milioni di profughi che si sono riversati alle porte dell’Europa, al confine con la Moldavia, la Romania e con la Polonia.
Da lì sono arrivati in diversi paesi dell’Unione Europea, tra cui l’Italia (il numero è arrivato a 44mila); la Lombardia, stando a quanto comunicato dal console ucraino, mercoledì 16 marzo, ne ha accolti 12mila e i numeri sono destinati ad aumentare. (Foto di Edoardo Marangon)
«Le persone stanno arrivando e a livello centrale non è ancora stato organizzato un sistema», racconta Stefano Aliprandini, assessore ai Servizi sociali di Somma Lombardo, dove sono state accolte 40 persone – principalmente mamme e bambini – da Kiev e dai villaggi rurali. «La buona volontà c’è mai i problemi non mancano, specialmente quelli burocratici», spiega, «la crisi è esplosa in un attimo, al momento ci sono 3 milioni di profughi e il numero salirà. Il problema è che non siamo attrezzati per un’accoglienza istantanea ed emergenziale: umanamente siamo tutti coinvolti, cerchiamo di tamponare laddove ci sono dei problemi».
A Somma il Comune, insieme a Caritas e all’associazione Carabinieri in congedo, si sta occupando dell’accoglienza dei profughi, a partire dalla questione casa: «Noi avevamo risposto alla richiesta di Ats per gli alloggi da mettere a disposizione; ieri abbiamo sentito quattro famiglie che avevano la disponibilità di ospitarli». Inoltre, il Comune ha rinnovato le prenotazioni degli hotel e dei bed&breakfast in cui si trovano temporaneamente alcuni nuclei famigliari.
A farsi carico del lavoro sono gli uffici comunali, l’Urp, lo sportello immigrazione («che è stato potenziato»), i servizi sociali, l’ufficio tecnico, l’ufficio immigrazione coordinato all’ufficio di piano, che dispongono di una interprete russa; sono un po’ in affanno per la mole di lavoro degli ultimi giorni.
Una nuova casa, per ripartire da zero
La casa è la prima richiesta avanzata dalle donne che sono arrivate, un piccolo nido dove ricominciare a vivere e a costruire una nuova normalità: «Vogliono affittare ma non hanno ancora il permesso di soggiorno e noi non possiamo fare da garanti», specifica. Inoltre, l’affitto richiesto dai proprietari di appartamenti sembra essere salito di qualche centinaia di euro rispetto a qualche settimana fa.
Da qui la richiesta del sindaco, Stefano Bellaria, ai cittadini che ne avessero la disponibilità, di mettere temporaneamente a disposizione gli alloggi gratuitamente: «Il Comune potrebbe restituire ai sommesi che si proponessero l’Imu e la Tari».
I profughi ucraini stanno arrivando ma ancora manca un sistema integrato di accoglienza
Questa sarebbe una soluzione temporanea che permetterebbe all’amministrazione di prendere tempo e «tamponare» il problema primario della casa, in attesa che gli appartamenti che il Comune sta rimettendo a posto siano pronti per accogliere le persone: «Sono case che noi abbiamo a disposizione e che stiamo ristrutturando, ma ci vogliono i tempi».
Loro vorrebbero una casa, per poi lavorare e sistemarsi: «Il Consiglio Europeo ha stabilito che i profughi ucraini verranno considerate rifugiati per almeno un anno; da questo status il Comune può dichiarare la sua ospitalità e la questura chiamerà le persone per i colloqui». Ma tutto questo non avverrà subito, teme.
Quanto alle vaccinazioni, il Sole 24ore ha evidenziato che in Ucraina il tasso di vaccinazione è del 36,19% con almeno una dose, mentre il tasso di chi ha completato il ciclo è del 35%(i dati sono aggiornati al 23 febbraio): i vaccini somministrati dal governo ucraino sono Pfizer, Astrazeneca e Sinovac. L’indicazione che arriva dal ministero della Salute è quella di far osservare 5 giorni di quarantena a chi arriva e di provvedere subito a tamponi e vaccini.
In Lombardia Guido Bertolaso è stato scelto a capo di una task force per il coordinamento dell’accoglienza che deve essere innanzitutto di registrazione, poi sanitaria e infine abitativa. Ma il coordinamento centrale ancora non c’è e per ora il compito è demandato alle singole prefetture, che hanno coinvolto le Ats e le aziende ospedaliere oltre agli enti locali per la presa in carico.
«Il problema maggiore – continua l’assessore – è generare i codici Stp (Straniero temporaneamente esente, ndr), cui si somma il procedimento burocratico per ottenere la certificazione». Ma se le persone da accogliere raddoppiano in poche settimane «e non esistono delle direttive centrali siamo nei guai».
Aiuti Ucraina: la “chiama” del sindaco
Mercoledì 16 marzo il primo cittadino della città dei Tre Leoni ha diffuso un videomessaggio sui canali social del Comune: «In attesa che si organizzi il sistema di accoglienza ufficiale predisposto dal Ministero dell’Interno, anche noi siamo chiamati a fare la nostra parte. Chiedo di segnalare eventuali stanze o appartamenti da mettere a disposizione gratuitamente, indicando il periodo di tempo. Mi raccomando, facciamo quanto è possibile».
I cittadini che possono mettere a disposizione – a titolo gratuito – alloggi, stanze o appartamenti, sono pregati di segnalarlo a due indirizzi email indicando la tipologia e il periodo di tempo: servizisociali@comune.sommalombardo.va.it; protocollo@comune.sommalombardo.va.it.
I cittadini sommesi o le strutture che ospitano profughi ucraini devono compilare un modulo apposito (qui il link) e consegnarlo al protocollo comunale o trasmetterlo via posta elettronica agli stessi indirizzi mail. É importante allegare copia dei documenti e dei numeri di telefono dei profughi ospitati. In questo modo sarà possibile attivare i canali ufficiali per il riconoscimento del permesso di soggiorno temporaneo (questura) e garantire l’accesso a tutti i servizi, compresi quelli sanitari (Ats Insubria).
É possibile ricevere il codice STP, «una sorta di carta sanitaria temporanea», che consente l’accesso alle prestazioni sanitarie a seguito della visita organizzata da ATS Insubria (tutti i profughi che hanno lasciato i loro dati saranno contattati) o dopo l’effettuazione del tampone di controllo e di vaccinazione all’Hub casermone di Gallarate.
«La macchina è in evoluzione, ringrazio tutti i cittadini e le associazioni che stanno facendo del loro meglio per garantire un’assistenza adeguata per queste persone che scappano dalla guerra», conclude Bellaria annunciando che a breve partiranno dei corsi di italiano per i profughi e che i bambini ucraini verranno coinvolti nelle iniziative scolastiche e sportive del paese.
Le raccolte di cibo e medicinali per l’Ucraina a Somma Lombardo
Grazie alla collaborazione con Caritas e Associazione Nazionale Carabinieri è attiva una raccolta di alimenti, indumenti e prodotti per l’igiene personale e la pulizia della casa (cliccc qui per tutte le informazioni su cosa bisogna portare).
Spes ha organizzato nelle farmacie comunali una raccolta di medicinali e di prodotti che verranno donati a Caritas e al Consolato ucraino di Milano. Verrà applicato uno sconto del 20% sui prodotti donati.
“Siamo in difficoltà”
Aliprandini pensa già a chi arriverà nelle prossime settimane: «Ora sono arrivate persone fuggite quando è iniziata l’invasione, munite di documenti e passaporto. Tra un po’ arriveranno delle persone ancora più abbienti, che hanno subito ancora più traumi a causa della guerra e della povertà».
«Tutte queste risorse vanno messe in campo ma ora si sta correndo per dare delle risposte. Siamo in difficoltà: siamo in attesa di direttive dal governo centrale per l’accoglienza, ma intanto le persone sono già arrivate».
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