“I sindaci di Malpensa hanno perso il riferimento principale, territorio e salute”
La dura presa di posizione del segretario Pd di Casorate Sempione, che contesta il masterplan ma anche la posizione del Cuv
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Tiziano Marson, segretario del circolo PD di Casorate Sempione, sul masterplan di Malpensa
L’aeroporto di Malpensa non è compatibile con il territorio lo dimostra il fatto che fu aperto per decreto del presidente del consiglio , apertura con prescrizioni a tutela delle popolazioni locali. Questo intervento fu necessario visto che l’aeroporto non superò la Valutazione Impatto Ambientale, il famoso decreto D’Alema che istituiva tra l’altro la commissione aeroportuale per trovare la soluzione alle rotte di decollo e atterraggio che evitassero il sorvolo dei centri abitati: e la chiusura dello scalo nelle ore notturne, per la questione del rumore. Ad oggi non è stata trovata la rotta che soddisfi la richiesta, per il semplice motivo che è praticamente impossibile trovare un’area che non sia abitata nella cintura di paesi attorno a Malpensa, oggi come allora.
Altro fatto che dimostra l’incompatibilità di Malpensa con il territorio è la condanna in terzo grado degli enti di controllo statali per disastro ambientale è la famosa sentenza Quintavalle, che condanna perché non effettuarono i controlli per prevenire il disastro.
Pertanto a fronte di questi fatti e completamente fuori luogo il solo presentare l’ennesimo master plan di sviluppo dell’aeroporto con questi nodi non ancora risolti, parlare di sviluppo compatibile è solo una presa in giro. Se proprio si vuole ampliare questo aeroporto prima di presentare qualsivoglia master plan, Sea presenti un piano di acquisto delle aree destinate al sorvolo degli aerei in fase di decollo e atterraggio cosi da liberare le zone da qualsiasi abitazione o azienda. Solo allora potrà avere la possibilità di parlare di sviluppo condiviso sapendo che comunque la flora e la fauna interessata dai sorvoli saranno sacrificate.
Ma forse sta proprio qui il nodo di tutta la vicenda; non si vogliono fare investimenti, se non per i soliti capannoni che comunque hanno una probabile resa positiva, mentre le prospettive economiche sono tutt’altro che rosee. Con il Covid tutt’altro che risolto, la guerra che rimette in discussione la famosa globalizzazione, i costi del petrolio e dell’energia in generale, delle materie prime non lasciano spazio al minimo ottimismo.
Quello che lascia basiti è l’atteggiamento del CUV, che pare abbia perso il riferimento principale che è la difesa del territorio e della salute dei cittadini , che non potrà mai essere messo in discussione per incerti sviluppi economici che portano posti di lavoro, comunque precari.
Come sempre i soliti noti si sperticano nell’appoggiare lo sviluppo di Malpensa, visto come rilancio della provincia di Varese, dopo anni di delocalizzazione con tutte le conseguenze che abbiamo subito; certo che fare i supporter senza sborsare un quattrino è facile tanto a pagare e subire le conseguenze sono sempre i soliti.
18/05/2022
Tiziano Marson
Segretario del circolo PD di Casorate Sempione
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