Nasce alla Liuc un hub dedicato a sostenibilità e all’economia circolare
Si chiama Green transition hub. Un nuovo progetto che coinvolge didattica, ricerca applicata e divulgazione
Si chiama Green transition hub ed èun centro di aggregazione di competenze e conoscenze sui temi della transizione ecologica. Un nuovo tassello che si aggiunge alle tante attività sviluppate dall’università Liuc di Castellanza sul tema (dal semestre della sostenibilità per gli studenti di Ingegneria Gestionale ad alcuni progetti legati alla vita in università), previste dal Piano Strategico 2021-25 e in linea con la filosofia del trentennale dell’ateneo, pensato proprio con un occhio di attenzione al “green”.
«Tre le macro – aree in cui si sviluppa il nostro lavoro – spiega il direttore del green transition hub, Alessandro Creazza, professore associato della Scuola di Ingegneria Industriale – ossia la ricerca (attraverso iniziative che coinvolgono aziende, stakeholder e cittadini), la didattica (con il trasferimento di contenuti sui temi di sostenibilità ed economia circolare agli studenti) e la divulgazione (attraverso convegni, workshop e webinar in collaborazione con esperti e aziende a livello nazionale e internazionale)».
Alla base del progetto anche l’idea di fare opera di sensibilizzazione ad ampio raggio sui temi della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare, affinché persone e organizzazioni siano sempre più inclini a compiere scelte virtuose. Non solo, come spiega Andrea Urbinati, direttore del Centro sull’innovazione tecnologica e l’economia circolare della Liuc Business School e deputy director del Green transition hub: «L’Hub è prima di tutto uno spazio di lavoro collaborativo, di sperimentazione, di brainstorming e di creazione di valore nella formulazione di strategie green e circolari per i processi di supply chain management, logistica e innovazione sostenibile».
Nei prossimi mesi sarà allestita anche una sede dedicata, all’interno dell’Università. Tanti i progetti su cui il team del Green transition hub sta già lavorando: dal green logistics survey, questionario rivolto alle aziende, per identificare le variabili che orientano le scelte sostenibili e il livello di adozione delle soluzioni di logistica green oggi disponibili, al Green logistics radar: uno strumento per raccogliere, catalogare, classificare e rappresentare pratiche e soluzioni innovative che riguardano la “logistica verde” secondo i quattro ambiti della logistica, ossia imballaggi, magazzini, trasporti e supply chain. Fino al Circular economy monitor, un osservatorio periodico per studiare le pratiche manageriali, i fattori abilitanti e le barriere all’adozione dell’economia circolare nelle Pmi e per approfondire come le imprese stanno affrontando la transizione ecologica nei diversi settori manifatturieri. Inoltre è previsto il Green measurement toolkit, un progetto pensato per coinvolgere gli studenti nell’identificazione e l’analisi di indicatori per la misurazione del livello di maturità delle aziende rispetto alla sostenibilità e all’economia circolare nel settore di attività in cui operano. Ipi & sustainability: attività di analisi dell’arena competitiva e del contesto tecnologico per i vari settori industriali, attraverso l’analisi dei brevetti verdi (o “green patent”). Infine è previsto anche l’osservatorio sui magazzini green: il noto osservatorio sull’immobiliare logistico (OSIL) della Liuc Business school, ora si tinge di verde, studiando le caratteristiche che rendono un magazzino ambientalmente sostenibile attraverso il sistema di rating VA.LO.RE.
«I dati forniti dall’Agenzia europea dell’ambiente – conclude Alessandro Creazza – confermano che i processi logistici possono essere una leva di importanza strategica per la transizione ecologica dei sistemi industriali. Per questa ragione il nostro hub si concentra sullo studio di pratiche e metodi per migliorare la sostenibilità della logistica, della distribuzione e delle supply chain, invitando le aziende e le amministrazioni pubbliche a innovare i propri processi in ottica di sostenibilità e sensibilizzando i cittadini verso scelte di consumo responsabili». E ancora, come ricorda il prof. Andrea Urbinati: «Il Circularity gap report 2021 recentemente pubblicato rileva come le strategie di economia circolare possano ridurre le emissioni globali di gas serra attraverso una riduzione del consumo di minerali, combustibili fossili, metalli e biomassa consumata dall’economia mondiale per la creazione di nuovi prodotti. L’economia circolare riveste quindi una grande valenza strategica per le imprese al fine di perseguire una crescita sociale ed economica in modo più sostenibile. In questa direzione, il Green transition hub rappresenta un veicolo per diffonderne in maniera più incisiva i principi».
Per informazioni: https://www.liuc.it/ricerca/in-evidenza/green-transition-hub/
Contatti: greenhub@liuc.it
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