Subappalti ad azienda della ‘ndrangheta, commissariata la filiale italiana Db Schenker
La misura antimafia ha riguardato due società, tra cui l'articolazione italiana del colosso della logistica
La divisione italiana della Db Schenker, il colosso della logistica tedesco, è stata posta in amministrazione controllata dai giudici di Milano, nel quadro di un’operazione di contrasto alla ‘ndrangheta condotta dalla Guardia di Finanza.
L’accusa è quella di avere affidato subappalti per cinque anni ad una società di trasporti che fa capo a Nicola Bevilacqua, condannato in via definitiva a Catanzaro nel 2006 per associazione di stampo mafioso e, successivamente, indagato a Milano per intestazione di beni fittizia (la società è intestata alla moglie, ma di fatto sarebbe nelle sue disponibilità)
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano e del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Como hanno dato esecuzione, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, a due decreti emessi dalla Sezione Autonoma delle Misure di Prevenzione di Milano, con i quali è stata disposta l’amministrazione giudiziaria, ex art. 34 del Codice Antimafia, nei confronti di due società per azioni con sede in territorio nazionale, delle quali è appunto la Db Schenker, l’articolazione italiana di un gruppo multinazionale, attivo nei servizi di logistica integrata a livello globale, con oltre settantamila dipendenti e più di duemila sedi sparse nel mondo.
I citati provvedimenti rappresentano l’epilogo di una complessa attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Milano, intrapresa a partire dall’aprile 2020 in piena emergenza pandemica, che ha consentito di ricostruire i rapporti tra i dirigenti delle società interessate dai provvedimenti giudiziari odierni ed un’azienda, già colpita da provvedimento di misura interdittiva antimafia, riconducibile ad un soggetto condannato definitivamente per associazione mafiosa di matrice ‘ndranghetista e contiguo ad una cosca operante nel vibonese.
In particolare, sulla base delle investigazioni svolte dal Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Como e delle indagini economico finanziarie effettuate dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, la Sezione Autonoma delle Misure di Prevenzione ha rilevato che alcuni dirigenti, muniti di potere decisionale, delle società proposte per l’amministrazione giudiziaria avrebbero agevolato, in maniera quantomeno colposa o negligente, l’attività del soggetto condannato per associazione mafiosa e dell’azienda a lui riconducibile.
Sono in corso di esecuzione perquisizioni locali e domiciliari, nelle provincie di Milano e Como, da parte delle polizie giudiziarie operanti.
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