Gli ambientalisti dopo il via libera al Masterplan Malpensa: “Non ci rassegniamo”
Fai, Lipu, Legambiente e WWF dopo il via libera al masterplan annunciano nuove "azioni" per contrastare la perdita della brughiera del Gaggio
«Nel protocollo sottoscritto da Regione Lombardia con i comuni del CUV non ci pare di vedere alcun punto di equilibrio, almeno per quanto riguarda gli impatti ambientali ma solo la distruzione di uno degli ambienti più importanti del Parco del Ticino».
Così Fai, Lipu, Legambiente e WWF commentano il via libera al masterplan Malpensa dato da Regione e Comuni dell’area dell’aeroporto.
«La sottrazione di 44 ettari di brughiera di una delle aree più preziose del Parco dal punto di vista scientifico, biologico e paesaggistico ed una ipotetica compensazione con 30 ettari di aree contigue non è purtroppo minimamente “compensativa” di quanto si andrebbe a perdere con la realizzazione dell’ampliamento del Cargo nella Brughiera del Gaggio, l’equilibrio complessivo della zona verrebbe alterato e non in futuro non sarà più possibile ricostruire una entità bioscientifica, naturale e paesaggistica così facilmente» continuano le associazioni, che si sono battute per mesi (insieme a comitati e attivisti locali) per la salvaguardia della brughiera
«Ciò che ci meraviglia e delude molto è l’atteggiamento dei comuni del Cuv che da una posizione di estrema attenzione al mantenimento territoriale di questa importante area naturale sono passati ad una posizione di compromesso e teorica compensazione, in alcuni casi compensazioni “verdi” spesso generiche, come se si potesse compensare la perdita di un organo vitale di un corpo vivente. Soprattutto in presenza di possibili alternative che possono garantire la stessa funzionalità aeroportuale senza “sottrarre” nuovo territorio, natura e biodiversità al più importante parco regionale italiano».
«Preoccupa anche ciò che appunto paradossalmente viene presentato come “compensazione”: nuove strade e nuove infrastrutture in un territorio che certamente ha “già dato molto” e che graverebbe ulteriormente su un equilibrio fragile e talvolta complesso. Per questo sarà difficile in futuro leggere le varie azioni e proclami dei comuni firmatari dell’accordo, su ambiente, sostenibilità, transizione ecologica senza porsi la domanda sulla coerenza e sulla compatibilità con questi principi della scelta che invece hanno fatto sacrificando la brughiera.
Prospettiva alla quale non ci rassegniamo e contro la quale proporremo azioni affinché si contemperino le esigenze aeroportuali con la tutela del Territorio».
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