Sorveglianza speciale per un’attivista dell’Assemblea Popolare Busto Arsizio. Protesta davanti alla Procura
La manifestazione si è svolta questa mattina (venerdì) con cartelli e striscioni contro la "repressione della libertà di parola e di pensiero"
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Protesta davanti alla sede della Procura di Busto Arsizio questa mattina in largo Giardino da parte di alcuni attivisti del gruppo Assemblea Popolare Busto Arsizio che da un anno e mezzo organizza manifestazioni in città contro i provvedimenti del governo in materia di contenimento della pandemia e, nell’ultimo periodo, contro la posizione italiana sulla guerra in Ucraina.
La manifestazione di questa mattina (venerdì) è stata indetta per contestare la misura della sorveglianza speciale per uno degli appartenenti al gruppo in quanto la Procura avrebbe ravvisato la pericolosità sociale del soggetto. Gli attivisti hanno posizionati diversi cartelli e striscioni nelle aiuole intorno a largo Giardino nei quali si sottolinea l’uso di metodi repressivi contro la libertà di pensiero e di parola.
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In un messaggio letto da un rappresentante del gruppo si sottolinea che il provvedimento è stato notificato lo scorso 1 giugno ad un attivista che non potrà più partecipare agli eventi pubblici e potrebbe essere sottoposto a misure che ne limitano la libertà di movimento: «Un sorvegliato speciale non può frequentare bar, piazze o altri luoghi e se ignora queste disposizioni rischia l’arresto. La sua colpa è quella di aver partecipato attivamente da tempo a manifestazioni di piazza e di aver ricoperto il ruolo di leader delle stesse nello scorso autunno. Il nostro metodo è orizzontale, non abbiamo leader o capi. Le decisioni vengono prese insieme e in maniera collettiva. Proprio questa nostra caratteristica ha permesso alle nostre manifestazioni di essere così partecipate. Il nostro compagno non è pericoloso. Ad essere pericoloso è lo Stato che ha intensificato i provvedimenti contro gli attivisti».
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