Masterplan Malpensa, i comitati in municipio a Milano. “Ma Sea non risponde”
La posizione della Rete Comitati Malpensa dopo la riunione delle Commissioni Ambiente ed Enti Partecipati che si è svolta a Milano
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Rete Comunicati Malpensa
Mercoledì 29 giugno si è svolta a Milano una riunione delle Commissioni Ambiente ed Enti Partecipati dove 3 esponenti della Rete Comitati Malpensa hanno avuto l‘opportunità di esporre ai vertici di SEA alcune schede riassuntive delle principali criticità del Master Plan 2035. Di questo si ringrazia il consigliere del Comune di Milano Carlo Monguzzi, presidente della Commissione Ambiente, il quale ha espresso pareri assolutamente obiettivi circa l’ampliamento della Cargo in brughiera, creando in pubblico una crepa nell’atteggiamento univoco del Comune di Milano. Ma la commissione non è stata per nulla entusiasmante perché alle domande sollevate, come sempre fa SEA, non ci sono state risposte, anzi su alcuni punti non solo non vi è stata trasparenza ma persino le parole di Sea sono state ingannevoli. Ad esempio, quando si parlato del protocollo d’intesa con i Comuni del CUV, non si è fatto accenno ai Comuni esclusi da tale accordo, come se l’impatto fosse esteso ai soli Comuni dell’intorno aeroportuale, ignorando completamente l’Altomilanese, la provincia di Novara ed i Comuni varesini di fascia collinare che subiscono impatti negativi quanto i Comuni del CUV. Un’omissione che testimonia quanto Regione Lombardia, promotrice del protocollo, usi un atteggiamento parziale, selettivo e di comodo.
Contemporaneamente, davanti a Palazzo Marino, si è svolto un presidio a sostegno delle ragioni ambientali, con ben tre sindaci presenti con tanto di fascia di rappresentanza e numerosi partecipanti. I tre nostri delegati ammessi in Commissione sono stati sentiti, ma non ascoltati, o almeno, questa è stata la nostra impressione. Chiaramente, essendo il Masterplan complesso e corposo, rivisto e ridefinito più volte, avendo a disposizione soli 5 minuti a testa i nostri rappresentanti hanno potuto esporre solo qualche argomento critico, tralasciandone numerosi altri.
Ad esempio l’estensione dell’area naturale, fin dove arriverà la recinzione di SEA? si dichiara che lo sviluppo della Cargo City sarà di soli 44 ettari su quei 90 ettari iniziali, ma nessuno ora dice quale futuro avranno i restanti 46 ettari che restano a disposizione SEA e saranno inglobati nel sedime aeroportuale, nessuno dichiara che la futura centrale ad energie rinnovabili (fotovoltaico, come dice il CUV?) non rispetta i parametri del Codice di Sicurezza. Poi che dire dei 15 ettari di porzione boschiva ceduta per scopo pubblico che non potrà essere utilizzata a tale finalità perché posizionata adiacente alle piste di decollo e atterraggio e inserita nell’attuale piano dei rischi di Malpensa?
La nostra valutazione non può che essere negativa sull’atteggiamento sordo tenuto dalla controparte. Non così il presidio, che ancora una volta ha dimostrato quanto la gente desideri protestare contro SEA ed il Comune di Milano. Infatti la nostra campagna di informazione e divulgazione tra i cittadini continuerà. E’ già previsto un incontro la sera del 15 luglio a Casorate Sempione, dopo quello avvenuto a Somma Lombardo, dove verranno evidenziate tutte le contraddizioni presenti nel protocollo firmato dal CUV e le incongruenze macroscopiche emerse dalla sua analisi.
Massimo Uboldi, per Uni.Co.Mal.
Walter Girardi, per Viva Via Gaggio
Jimmy Pasin, architetto, già docente di Infrastrutture presso il Politecnico di Milano
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