La Lega presenta al Senato la proposta di una Zona Logistica Speciale per Malpensa
La proposta è un cavallo di battaglia della Lega, già apparsa in precedenti legislature. Ecco quanto costerebbe e come viene finanziata
Sarà la volta buona?
Si apre una nuova legislatura e la Lega torna alla carica con la proposta di una ZLS (Zona logistica semplificata) per l’area intorno all’aeroporto di Milano Malpensa, principale scalo cargo d’Italia.
«Abbiamo presentato un disegno di legge per l’istituzione di una zona logistica semplificata nell’area aeroportuale di Milano-Malpensa, un’infrastruttura fondamentale per il nostro territorio che può e deve essere valorizzata» dice Massimiliano Romeo, capogruppo dei senatori Lega.
«Siamo convinti che possa essere utile creare condizioni favorevoli allo sviluppo di nuovi investimenti nelle aree e nei Comuni aeroportuali, attraverso specifici interventi di rafforzamento e lo stanziamento di risorse utili in questo senso. Uno degli obiettivi principali di questo testo è favorire l’attrazione di investitori e compagnie per permettere una crescita dell’aeroporto ed incentivare così anche il potenziamento cargo» continua Romeo.
«Vi è inoltre l’equiparazione per i passeggeri imbarcati verso il Regno Unito a quelli diretti in Paesi comunitari, in condizioni di reciprocità e per tutti gli scali sul territorio nazionale. Un’iniziativa importante che la Lega ha già presentato durante le precedenti legislature, grazie al lavoro dei nostri parlamentari del territorio della Provincia di Varese. Ora, con una maggioranza di centrodestra al Governo e in Parlamento, confidiamo che questa proposta possa essere più vicina all’effettiva attuazione».
Il costo e la fonte di finanziamento della ZLS Malpensa
I costi sono valutati in 20 milioni di euro annui per il triennio 2023, 2024 e 2025, coperti mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica.
Per lo sviluppo infrastrutturale è prevista una dotazione di spesa di 10 milioni di euro annui (2023-2025) da ottenere mediante riduzione del Fondo per lo sviluppo e la coesione.
Nella precedente legislatura la proposta era stata seguita dal deputato varesino Matteo Bianchi, che aveva ottenuto anche l’approvazione di un ordine del giorno dal governo Draghi.
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