Addio sistema Panizzi: le biblioteche di Gallarate e dintorni ora guardano a Busto Arsizio
Da Besnate a Lonate Pozzolo, i Comuni dell'ex sistema bibliotecario Panizzi confluiranno (quasi) tutti in quello di Busto Arsizio-Valle Olona. Blumetti: "Ci muoviamo con visione, per avere ampio respiro e servizi più avanzati"
Il sistema bibliotecario Panizzi va a esaurirsi a dicembre e i Comuni che ne facevano parte passeranno sotto l’ala protettiva di quello di Busto Arsizio-Valle Olona: ormai la liquidazione del sistema gallaratese è un dato di fatto, manca solo il voto dei consigli comunali dei vari Comuni.
E ormai la tendenza è chiara: sarà Busto Arsizio a fare da riferimento per uno degli snodi più importanti e sostanziali della proposta culturale dei Comuni, appunto le biblioteche.
L’addio al sistema
Fino alla scorsa estate oggi vi aderivano, oltre a Gallarate che era capofila, diverse altre biblioteche dei dintorni: tutta la fascia immediatamente circostante con Besnate, Cardano al Campo, Casorate Sempione, l’area più a Sud – più vicina a Busto – con Lonate Pozzolo e Vizzola Ticino. E ancora Arsago Seprio e Cairate, oltre a Carnago, che ha una delle biblioteche in gestione diretta ai dipendenti del Sistema.
(In foto la biblioteca di Lonate Pozzolo)
Il sistema aveva già perso negli anni alcuni pezzi, come Oggiona con Santo Stefano; è di fine 2020 la decisione di Cavaria con Premezzo di staccarsi e di aderire al sistema Valle dei Mulini di Malnate.
A dare il colpo finale al sistema questa estate è stato il Comune di Gallarate, con la decisione di uscire e, dunque, ha definitivamente spinto gli altri Comuni – da quello più grande come Samarate a quellp più piccolo come Besnate – di guardarsi intorno.
Qual è il bilancio sul Panizzi? «Da quando ha subito una serie di perdite dei Comuni, è venuta meno la forza di aggregazione. Per progettare e avere una strategia culturale bisogna agire in consorzi sempre più grandi in dialogo tra di loro, mentre il Panizzi si era ristretto» spiega l’assessore alla Cultura e Bilancio di Besnate, Giuseppe Blumetti..
Claudia Mazzetti, assessor di Gallarate, ricorda ancora oggi i due punti che hanno spinto Gallarate a recedere: «Noi a lungo abbiamo pagato più del doppio di quel che andremo a pagare, per non avere servizi», dice. L’altro punto è la scarsa partecipazione alla proposta culturale da parte del Panizzi. In ogni caso, ora si volta pagina.
Diversa la visione di Giancarlo Simontacchi, da Lonate Pozzolo: «Mi dispiace, è il mio secondo mandato da assessore alla Cultura (prima con un altro sindaco) e mi ero affezionato al Panizzi: avevamo degli ottimi servizi e ci sono sempre venuti incontro quando avevamo dei problemi. Ma, a fronte di scelte non iniziate da noi, scegliamo l’altra squadra. Voglio ringraziare tutti quelli con cui abbiamo lavorato negli anni per la professionalità e la disponibilità».
Il futuro insieme a Busto Arsizio
Inizialmente i Comuni hanno ipotizzato soluzioni varie, come nel caso di Samarate, che puntava al sistema Csbno (che raccoglie al suo interno le biblioteche di numerosi Comuni in provincia di Milano, da Arese a Paderno Dugnano, fino ai più vicini Busto Garolfo, Cerro Maggiore, Legnano e Vanzago).
Però in seguito i Comuni hanno deciso di muoversi unitariamente e la scelta si è orientata verso Busto Arsizio-Valle Olona: «Dopo gli incontri a Cairate nelle varie assemblee, c’è stata una volontà di confluire al sistema Busto Arsizio-Valle Olona tutti insieme» spiega l’assessore alla Cultura e Bilancio di Besnate, Giuseppe Blumetti. «Anche in proiezione futura, pensando a un sistema ancora più grosso insieme a Busto: bisogna avere una visione strategica all’interno di un consorzio grande per avere ampio respiro e servizi più avanzati».
La delibera è stata votata dal consiglio comunale di Besnate mercoledì 23 novembre, con un plus per la sua biblioteca rispetto agli altri Comuni del Gallaratese: continuerà, tramite il consorzio Csbno, a usufruire dei servizi a richiesta (ovvero la gestione integrale della biblioteca per quanto riguarda il personale e la collaborazione per la gestione dei servizi culturali). «Subentriamo al Panizzi con il Csbno – ha specificato – così da continuare a collaborare con persone preparate e di cui ci fidiamo». Perché non avete scelto il Csbno? «Passare al Csbno aveva dei costi eccessivi, soprattutto in questo momento storico».
“Con Busto manteniamo la territorialità”
Il Comune di Lonate Pozzolo voterà il passaggio al sistema bustocco mercoledì 30 novembre, dopo il passaggio in commissione questa settimana. «Durante le riunione a Cairate le soluzioni possibili erano due. il Csbno e il sistema di Busto Arsizio-Valle Olona; le altre realtà erano troppo piccole», racconta l’assessore alla partita, Giancarlo Simontacchi, «l’intenzione era di andare tutti insieme per mantenere la comodità del prestito e la territorialità, rimanendo compatti: così avremmo garantito flessibilità alle utenze».
Simontacchi ammette che il Csbno offre dei servizi in più, ma i costi «superano quasi il triplo, mentre con Busto manteniamo i servizi del Panizzi e un costo inferiore».Il Csbno chiede una quota di 1 euro a cittadino per l’iscrizione e, sommata alla quota annuale, «venivano quasi più di 20mila euro».
Il secondo svantaggio del sistema milanese è, per l’appunto, la lontananza: «Con Busto manteniamo la territorialità».
Simontacchi è positivo rispetto al voto in consiglio comunale: «In commissione le minoranze hanno condiviso la scelta e penso che il voto sarà favorevole».
Samarate deve ancora scegliere: “Sarebbe bello continuare insieme”
Rispetto agli altri comuni, a Samarate la decisione del passaggio è ancora in bilico tra il sistema di Busto e quello di Valle dei Mulini: ci sarà un primo passaggio in commissione (12 o 13 dicembre), e poi il voto in consiglio.
Lo spiega bene l’assessora alla Cultura, Maura Orlando: «Sono entrambi due sistemi validi. Personalmente preferisco quello di Busto, che si è dimostrato più aperto al nostro arrivo e ha dato una maggiore disponibilità. Inoltre costa meno e c’è il fattore della vicinanza del territorio».
E, invece, quali sono i pro di Valle dei Mulini? «Sono ben organizzati, hanno tanti comuni nel Nord della provincia: Valle dei Mulini è un grosso gruppo che ha maggiore economie da spendere». Rispetto a quello di Busto, però, Valle dei Mulini «dà forza maggiore appoggiandosi a una cooperativa – precisa Orlando – mentre per ora Busto Arsizio non lo fa. Ma ha detto che lo farà l’anno prossimo. Noi nel frattempo stiamo cercando di assumere personale tramite delle cooperative per sostituire il personale del Panizzi».
Ma l’assessora assicura che si rimetterà alla decisione della maggioranza in commissione: «Se la maggioranza della commissione sceglierà Valle dei Mulini mi adeguerò alla scelta. Così, però, si andrebbe contro la scelta degli altri Comuni del Panizzi: se si entra in un sistema compatti si ha un peso diverso rispetto all’ingresso singolo. E poi sarebbe bello continuare insieme».
Chi è deciso nella scelta di Busto
Rispetto agli interrogativi ancora aperti per Samarate, ci sono altri Comuni che procedono verso l’adesione al sistema di Busto: «Noi abbiamo votato in consiglio comunale settimana scorsa» dice Anna Pugliese, sindaco di Cairate. Che ricorda appunto come la scelta sia stata guidata anche dal confronto tra i diversi Comuni ex-Panizzi.
Claudia Mazzetti sottolinea il valore di risparmio economico per Gallarate: «Pagheremo 0.30 euro a cittadino contro gli 0.60 che pagavamo». A Gallarate se ne parlerà in commissione cultura mercoledì 30 novembre.
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