Le pagelle della Pro Patria: nel derby perso a Novara brillano solo Ndrecka e alcuni i veterani
Solita e solida prestazione di Boffelli, Saporetti e dell'esterno albanese. Nicco e Castelli sfiorano il gol ma peccano di quel cinismo che condanna i tigrotti e che fa vincere il derby al Novara
DEL FAVERO 6 Partita in scia con il resto della stagione (autunnale si intende): chiamato in causa in un paio di occasioni, risponde presente ma deve anche pagare la tassa del pallone nel sacco nonostante fosse riuscito con il guantone ad arrivare sul colpo di testa di Marginean. Come recitava quella famosa frase di GTA Sant’Andreas: “… here we go again”
SPORTELLI 5,5: Finito l’annus horribilis (anzi il mese) che l’ha visto più tempo squalificato che in campo, il difensore ha bisogno di qualche minuto per oliare ingranaggi. Inizio in difficoltà – e la Pro Patria prende gol dal suo lato, anche se non per colpa sua -, poi aggiusta le misure e soprattutto le uscite alte.
BOFFELLI 6,5: Anche per il centrale continua il frustrante momento in cui lui placa le sfuriate della punta centrale di turno ma deve assistere ai gol di ali e mezzali degli avversari
SAPORETTI 6+ I suoi interventi non saranno eleganti come quelli di Nesta o Beckenbauer ma sono efficaci. Dimostra di avere un peso importante all’interno della squadra e di sopperire alle tante assenze di reparto. Annata in crescita.
Il Novara di corto muso stende la Pro Patria e si aggiudica il derby del Ticino
VEZZONI 6 Compleanno amaro e sufficienza stiracchiata per l’argentino. Un partita giocata bene ma solo a intermittenza: in difficoltà a pestare la linea e arrivare sul fondo capisce che andare a sbattere contro un muro non porta a niente e si reinventa per vie centrale come già visto in Coppa Italia con l’Alessandria
NICCO 6 Se l’attacco della Pro Patria non convincente e tentenna nel dare profondità, la mezzala riesce comunque nel terzo centrale del campo a servire il reparto offensivo con un paio di belle giocate, anche “di prima”. A pochi secondi dalla zuccata vincente di Marginean (numero 10 del Novara), il 10 della Pro Patria va vicino a un gol di testa su inserimento che non solo rimesso in piedi la partita ma anche rappresentato un vero e proprio “hapax calcistico”, forse non solo per la carriera del centrocampista eporediese.
BERTONI 5,5 Compiti in fase di impostazione portati a casa con discrezione ma di fatto l’essersi il match-winner Marginean sul cross deviato da Bortolussi costa la partita. Come ha detto mister Vargas in panchina: “Il calcio è questo: non partite così non contano i meriti ma vince chi fa gol”
FERRI 5 Prima insufficienza dell’anno per il più giovane del pacchetto di centrocampo. Per una volta i suoi insidiosi inserimenti in area non sono poi così insidiosi: arginato (anche) dal modulo speculare e dalla grande presenze di maglie azzurre lungo le sue linee di gioco
dal 61′ PITOU 5,5 Sballottato per tutta la metà campo offensiva della Pro Patria risulta “più bello da vedere che efficace”. L’unica volta che viene lanciato in porta perde un tempo di gioco fondamentale per andare in porta. Un passo indietro dal punto di vista dall’agonismo che invece contro la Triestina l’aveva reso arraffone.
NDRECKA 6,5 Dopo un paio di prestazioni al di sotto dei suoi standard ritorna a spingere, arrivare sul fondo e crossare. E lo fa nella partita più sentita dell’anno e mercato stretto da un certo difensore (Benalouane) che può fregiarsi di aver vinto il campionato più difficile al mondo con gli underdog del Leicester, oltre a quasi un centinaio di gettoni in A. A momenti un tiro/cross non si trasforma in quello che sarebbe stato un bizzarro quanto stupefacendo gol da quasi 40 metri dalla porta.
dal 78′ CASTELLI 5 Da solo, a porta vuota, sbaglia un gol che un attaccante non può permettersi di sbagliare. Dopo l’errore con l’Alessandria (fattosi perdonare con una bellissima sforbiciata) un altro chance mancata non da lui: deve ritornare a essere quel “rompighiaccio” che entrava a partita in corso e riusciva a segnare, o almeno a crearsi occasioni da solo. Invece spreca
STANZANI 5,5 Una delle sue specialità è andare a fare da raccordo con il centrocampo e giocarla “di prima” di tacco per Piu. Opzione azzardata troppe volte e senza successo, a volte con l’impressione di voler strafare.
dal 70′ GAVIOLI 6 Nel vecchio calcio di Max Allegri il centrocampista/trequartista sarebbe stato il classico “cambio spacca-partite”. Quando entra in campo con il fosforo e la sua visione della porta riesce sempre a creare un po’ di movimento nell’ultimo terzo di campo
PIU 5,5 A fine partita farà lui l’analisi più sincera e corretta della sua prestazione: ci mette “tutta la cattiveria possibile” facendo sportellate da solo contro una difesa praticamente a cinque ma “questo non basta”.
dal 70′ CHAKIR 5,5 Entra in campo per provare a dare più peso e punti di riferimento in avanti, allarga sì le maglie avversarie ma di palloni ne tocca talmente pochi rivelandosi di fatto un addendo della proprietà commutativa. Perché il risultato non cambia
VARGAS 6 La sua Pro Patria non brilla negli ultimi 16 metri ma ben si comporta sul sintetico del Piola giocando una partita alla pari. Manca ancora uno step decisivo, che è quello che ha spostato l’ago della bilancia a favore del Novara
Vargas dopo il derby perso: “Manca ancora il salto di qualità”
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