“Autonomia nel 2023”. Calderoli passa da Milano e porta l’impegno del governo
Vi ricordate il referendum del 2017? Il tema è finito in un cassetto con la pandemia, ma ora si ripresenta. E diventa subito terreno di scontro politico, visto che siamo già in campagna elettorale per le regionali
Il 2023 sarà l’anno decisivo, assicura Roberto Calderoli, da ministro per l’autonomia e gli affari regionali: la legge sull’autonomia «in Consiglio dei Ministri arriverà entro il 2022, ed entro il 2023 arriverà l’approvazione della legge». Anche se ovviamente i tempi li detta il Parlamento «sovrano», ha precisato.
Il tema è sempre lì, in attesa, forte anche di un pronunciamento “di popolo”.
Vi ricordate i referendum sull’autonomia, quelli dei tablet per il voto elettronico?
Era il novembre del 2017, si votò in Veneto e Lombardia (mentre l’Emilia-Romagna scelse di trattare direttamente con il governo Gentiloni). Il risultato fu quasi plebiscitario, con anche un pezzo di centrosinistra che si schierò per maggiore autonomia finanziaria. Archiviato il voto, arrivato il governo giallo-verde, la proposta di autonomia differenziata finì nelle secche della politica romana e poi è passato in secondo piano con la pandemia, l’emergenza sanitaria, un anno e più in cui si capì che il destino (sanitario) d’Italia dipendeva dall’efficienza di tutto il sistema, non di un solo pezzo.
Il tema, però, è ora tornato alla ribalta, con tanto di pubblicità del centrodestra che in formato 6×3 uniscono auguri natalizi e il “regalo” dell’autonomia differenziata.
E così il ministro è arrivato a Milano, per la apposita commissione regionale al Pirellone: «L’autonomia va avanti con il suo iter, con date e scadenza che verranno rispettate, l’autonomia va avanti per dare più servizi ai cittadini, a tutti i cittadini, e innescare risparmi per aumentare la qualità e la quantità dei servizi offerti» ha detto Fabrizio Cecchetti, segretario d’aula della Camera dei Deputati e coordinatore regionale lombardo della Lega Salvini Premier. «Finalmente stiamo attuando una riforma che il Paese e tutte le Regioni attendono da oltre vent’anni».
Il Movimento 5 Stelle denuncia l’uso politico del tema: «Sul tema dell’autonomia sento ripetere da dieci anni le stesse promesse, unica differenza che in campagna elettorale fanno venire qua i ministri a ripeterle. Cinque anni fa i lombardi hanno votato un referendum, ma di autonomia regionale ancora non se ne vede traccia» attacca il consigliere regionale, Dario Violi.
«Inoltre, l’assenza in Commissione dei rappresentati di Fratelli d’Italia, che hanno snobbato la visita del ministro Calderoli, è la conferma di come finché governerà il centrodestra di autonomia continueremo solo a sentirne parlare».
La vera sfida per il centrodestra è tutta interna: in un momento di difficoltà e tagli, procedere con l’autonomia rischia di far guadagnare voti al Nord, ma di farne perdere al Sud. Trovare la quadra non è facile e il riferimento al voto parlamentare fatto da Calderoli si può leggere (anche così).
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