Blue Panorama al capolinea, lavoratori appesi a un filo. La cassa dipende dalla Manovra a Roma
Il Tribunale di Milano ha dichiarato la "improcedibilità della domanda di concordato preventivo". Sospesi tutti i rapporti di lavoro e previdenza. L'unica speranza è il ricorso alla cassa integrazione per cessata attività
È ormai al capolinea la storia di Blue Panorama, la compagnia aerea di base a Malpensa che ha oltre duecento dipendenti.
Dopo la dichiarazione di “improcedibilità della domanda di concordato preventivo” da parte del Tribunale di Milano, la compagnia è avviata alla liquidazione giudiziaria.
La compagnia era stata acquisita dal gruppo Uvet, che nel 2021 aveva anche introdotto il nuovo nome commerciale Luke Air, poi era stato annunciato l’ingresso come partner del fondo newyorkese Bataleur. Ma la compagnia è rimasta con un solo 737 e il fondo americano, a distanza di sei mesi, si è ritirato per mancanza di prospettive. Nel settembre scorso l’Enac ha ritirato il COA, il certificato d’operatività, “congelando” la compagnia fino a marzo 2023.
La vicenda coinvolge 270 lavoratori: 45 per il personale di terra, 55 piloti e 170 assistenti di volo. «I rapporti di lavoro sono sospesi ex lege: i lavoratori non hanno copertura economica e previdenziale» dice Ivan Biasiotti, delegato per il personale navigante della Filt Cgil Lombardia, il sindacato dei lavoratori del trasporto.
«L’unico elemento positivo che si può ravvisare è che il giudice ammette l’esercizio provvisorio: fin quando i curatori riescono a cedere beni aziendali, si riuscirà a garantire la cassa integrazione».
I sindacati stanno esplorando una via, la “cassa integrazione per cessata attività”, strumento che è stato prorogato in periodo Covid. «Potrebbe essere una via percorribile». Ma la conferma dello strumento dipende dalla Manovra in discussione alla Camera (causa una serie di intoppi ed errori) e che deve essere approvata entro il 31 dicembre, con il passaggio in Senato.
Se si riuscisse ad attivare la cassa integrazione per cessata attività i lavoratori avrebbero altri dodici mesi di copertura. Nel fattempo i dipendenti stanno comunque facendo i conti con le difficoltà tipiche di queste situazioni: «La cassa integrazione è ferma a settembre, per quanto riguarda il fondo volo abbiamo ricevuto il pagamento di Febbraio/Marzo/Luglio» dice un lavoratore che nei giorni scorsi ha scritto segnalando la grande incertezza in cui si trovano a vivere. «Mancano due mesi di cassa integrazione (ottobre, novembre) e sette mesi di fondo volo».
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