Passo indietro di Ferno sulla tariffa puntuale e propone una soluzione mediana tra Tarip e Tari
La giunta Foti blocca l'iter di studio per applicare la Tarip, perché "non è stato risolto il problema di Malpensa". E propone la tariffa puntuale a tributo
Ad aprile, con la precedente amministrazione Gesualdi, Ferno aveva posticipare l’entrata in vigore della Tarip al 2023, prendendosi tutto il 2022 per uno studio e un’analisi dei costi e dei benefici della tariffa puntuale, nel consiglio comunale di mercoledì 30 novembre la giunta Foti ha posto un freno all’iter esplorativo.
A presentare la nuova decisione l’assessore al Bilancio, Giorgio Bertoni: «La giunta propone la revoca della decisione e di posticipare, o quanto meno per ora sospendere, lo studio l’analisi della Tarip e confermare il regime della Tari che è quello attuale».
Una soluzione a metà tra Tari e Tarip
Bertoni ha annunciato che l’amministrazione si impegnerà nello studio di una nuova proposta, quella di una tariffa puntuale ad imposta. Cosa comporta? «Rimanere con un regime come la Tari – che prevede la gestione del rifiuto in capo al Comune e non a una concessionaria, perché la Tarip avrebbe significato far gestire l’incasso a Sap».
«Preferiamo continuare a gestire come Comune l’imposta e abbiamo deciso di introdurre la tariffa puntuale a tributo, che è una via di mezzo: permette di inserire all’interno del tributo Tari una parte di variabilità che verrà commisurata in base al reale conferimento del rifiuto». C’è tempo fino a marzo-aprile per approvare il nuovo regolamento.
Con l’ok di Ferno, al via le consultazioni tra Sap e Agesp per la fusione
La scelta di prendere tempo si intreccia anche con Lonate Pozzolo e la municipalizzata Sap, che i due Comuni condividevano la gestione rifiuti ma, dall’anno scorso, a causa dei problemi economici in cui versa Sap, sono iniziate le consultazioni con la società Agesp di Busto Arsizio,in modo da valutare o meno la fusione di Sap in Agesp.
Il problema di Malpensa
Un altro nodo non risolto è l’aeroporto di Malpensa, su cui già Sap aveva riscontrato delle criticità (e lo aveva affermato la scorsa primavera l’ex sindaco Filippo Gesualdi, riportato il calcolo di rifiuti dell’aeroporto – che si aggira intorno ai 5 milioni di chili – e di Ferno, 600mila chili): il servizio che svolgeva Sap in aeroporto era andato a modificarsi nel tempo andando a introdurre dei servizi che inizialmente non erano previsti (svolti in aera privata) che potrebbero incidere sul rapporto 80-20 della municipalizzata.
Anche per questo motivo la Tarip era stata posticipata al 2023, prendendo il 2022 come periodo di studio e analisi sull’introduzione della tariffa puntuale.
“La Tarip non genera risparmi”
«Si sta aggirando l’ostacolo per non affrontate il problema di Lonate, è sconcertante» ha commentato dall’opposizione Mauro Cerutti, al tempo vicesindaco e assessore all’Urbanistica quando in primavera si è posticipata la Tarip (ma anche in quel momento era stato tranchant sulla questione Tarip, accusando pesantemente Lonate Pozzolo).
«Se la Tarip fosse stata applicata così come è stata studiata – ha continuato – poteva portare dei benefici economici a Sap e salvaguardando i poteri territoriali del Comune di Ferno. Quando un socio si oppone allo sviluppo della propria società potrebbe essere perseguito per termini di legge: Lonate non può esercitare questa arroganza sul fatto di impedire ogni azione che Ferno vuole portare avanti».
«Gli studi sono partiti nel 2019, nel 2020 sono proseguiti e nel 2021 non è stata applicata la Tarip, posticipando l’applicazione così come nel 2022, quando lei era vicesindaco. Come mai adesso sollecita l’amministrazione? », gli ha risposto l’assessore, «il problema non è tanto Lonate, quanto il problema irrisolto di Malpensa. Lo studio dal 2019 diceva che bisognava risolvere il problema di Malpensa, non è stato risolto; è indipendente la scelta di Lonate, perché Sap, da me interpellata, mi ha detto “quando volete partire”. Non è necessario che parta anche Lonate».
Infine ha precisato che il vero beneficio della Tarip non risiede nell’economicità della tariffa, bensì educativo nei confronti del cittadino: «Non capisco perché poi si dica che la Tarip genera risparmi, semmai c’è un maggior costo nella raccolta: la Tarip è una logica che deve educare il cittadino a migliorare la differenziata per un’educazione ecologica, ma non porta risparmio, d’altronde è abbastanza logico. Noi proponiamo un passo avanti, che permette di migliorare la sensibilità e l’educazione civica dei cittadini perché introduce una variabilità del tributo, ma mai prometteremo risparmio perché non ci può essere».
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