Aciss Gallarate rinnova l’impegno in Africa e presenta il programma del 2023
Dall'orto botanico al sostegno alimentare e molto altro: l'associazione gallaratese Aciss presenterà i progetti da attuare in Burundi nel nuovo anno sabato 14 gennaio
Vent’anni di impegno in Africa nel sociale e nel settore umanitario che si rinnovano per il 2023: l’associazione Aciss (Associazione per la Cooperazione socio-sanitaria internazionale, ndr) presenterà il proprio impegno di quest’anno sabato 14 gennaio, ore 16, nella sede della Pro Loco di Gallarate.
Oltre a un piccolo brindisi per il nuovo anno che è appena iniziato, ci saranno delle relazioni approfondite da parte dei partecipanti al recente sopralluogo di novembre in Burundi con valutazioni, proposte di progetti e osservazioni (la foto è stata scattata durante il sopralluogo).
Verrà anche proiettato in breve filmato a diapositive che illustra una sintesi di tutte le attività di Aciss e le collaborazioni portate avanti in questi vent’anni.
L’associazione è stata attiva, nel corso degli anni, in Somalia, Burundi, Nigeria e Congo, affrontando situazioni complicate a livello politico e umanitario, sempre tenendo fede al proprio principio fondativo: la collaborazione attiva con le realtà locali, senza scadere nel mero assistenzialismo. «Non siamo per dare loro pesci, ma per insegnar loro a pescare», spiega Adriano Framarino ricollegandosi a un proverbio cinese che sintetizza al meglio la loro etica professionale.
L’impegno in Burundi, tra ospedali e settore agroalimentare
L’associazione ha lasciato la Somalia e il Congo a causa dell’inasprimento della guerra civile e delle tensioni sempre più alte, e dal 2010 i loro sforzi si sono catalizzati sul Burundi: «Abbiamo iniziato in un punto di medicazione lasciato dai Belgi, che è nel terreno di una diocesi: l’abbiamo messo a posto e siamo intervenuti un passo dopo l’altro». Anche se non mancano le difficoltà, visto che il «Governo ha mandato via tutte le associazioni straniere con cui collaboravamo, ne abbiamo trovata una con cui stare in contatto e tramite cui riusciamo a continuare a lavorare».
Al punto che, in dodici anni, hanno costruito un ospedale che offre lavoro a 50 persone del posto: «Gli insegniamo a svolgere determinati lavori e nel 2021 abbiamo completato la realizzazione di una sala operatoria: ora l’ospedale è completo, in quella zona ci sono molti villaggi e gli abitanti non sanno dove andare per curarsi. Quando il nostro presidente, anni fa, è andato in Burundi l’80% dei bambini nati aveva dei problemi agli occhi; noi abbiamo promesso alle donne incinte dei villaggi vicini di fare delle visite alla china 2-3 volte durante la gravidanza, ottenendo in regalo delle tuniche per i nuovi nati, e grazie ai controlli l’80% dei neonati ha gli occhi sani. Registriamo più di 1000 ingressi ogni anno».
Aciss ha investito e si impegnata anche nel settore agroalimentare: la gestione di una fattoria e una scuola di formazione agro-alimentare.
I progetti del 2023
Il primo tema da affrontare è quello della malnutrizione, che affligge moltissimi stati africani: «Con l’istituto Giovanni Falcone di Gallarate stiamo realizzando dei pacchi alimentari da dare ai bambini dei villaggi, anche continuando a sostenerli dopo che hanno compiuto cinque anni», spiega Framarino.
Poi è in programma il progetto dell’orto botanico, insieme alla coltivazione della moringa – ancora in sperimentazione -, un albero alto con tronco erbaceo, simile al banano, e si può utilizzare tutto, anche le radici: «Vogliamo utilizzare le foglie per nutrire i bambini, realizzando dei biscotti e dei prodotti semiliquidi da dare ai neonati». E, infine, uno sviluppo ulteriore della rete sanitaria.
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