Dopo due anni torna a bruciare la gioeubia del Camelot
Era una tradizione che metteva insieme bambini e anziani, che ovviamente durante il Covi era stata sospesa per forza maggiore. Ma nella giormata di giovedì 26 gennaio è tornato il calore del rogo benaugurante
Dopo due anni di sospensione forzata a causa del Covid anche alla 3SG Camelot si rinnova la tradizione del falò della Gioeubia. La RSA Camelot ha acceso il rogo al primo imbrunire anticipando quello “ufficiale” della città, previsto all’oratorio di Arnate. Alla casa di riposo dei Ronchi, il fantoccio della “strega”o Giubbiana, come si usa dire a Gallarate, che simboleggia la fine della ‘inverno, ha assunto un significato speciale, teneva infatti tra le mani mascherine e una sfera con punte che rappresentava il virus del covid, con l’augurio che questo rogo annunci la loro fine definitiva.
La festa organizzata da 3SG Azienda di Servizi Socio Sanitari Gallarate è un appuntamento all’insegna della tradizione, un grande evento intergenerazionale molto sentito e atteso dagli ospiti che da oltre un mese si adoperano nei preparativi del fantoccio. Ogni anno infatti la sfida di ospiti, animatori e volontari è quella di creare una strega dalle fattezze sempre più particolari e divertenti, che quest’anno è stata realizzata con la preziosa collaborazione di educatori e ospiti della comunità mamma bambino.
Ad accendere il fuoco insieme agli Ospiti e ai familiari presenti sono intervenuti la presidente di 3SG Camelot Roberta Fausta Maria Maurino, i consiglieri Carlo Bonicalzi e Elisabetta Rubino e per l’Amministrazione Comunale sono intervenuti l’assessore alle attività formative Claudia Maria Mazzetti e l’assessore ai Servizi Comunali Stefania Picchetti.
La festa ha visto la preziosa collaborazione dell’associazione di volontari “I Cavalieri di Camelot” e dell’Associazione dei dipendenti di 3SG “La Dama del Lago”, impegnata nella preparazione di chiacchiere e vin brulè che sono stati serviti a tutti i partecipanti insieme ad un assaggio del tradizionale risotto con zafferano e luganega.
Un falò di buon augurio quindi, un’atmosfera speciale, per cacciare via il freddo e tutte le difficoltà dei 2 anni passati.
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