La comunità di Cedrate “riabbraccia” la sua chiesa
La Santa Messa con monsignor Vegezzi, nel giorno della Festa della Famiglia del calendario ambrosiano, ha concluso il lungo intervento di restauro e di abbattimento delle barriere architettoniche
Dopo due anni di restauri e dopo gli ultimi “ritocchi”, la comunità di Cedrate “riabbraccia” la sua chiesa parrocchiale, riportata ad antico splendore e resa più accessibile grazie ad un articolato restauro.
La chiesa è stata già riaperta al culto nell’autunno scorso, ma la cerimonia comunitaria e ufficiale, con la Santa Messa presieduta dal vescovo vicario monsignor Giuseppe Vegezzi, si è tenuta domenica in occasione della “festa della famiglia” 2023.
La chiesa di Cedrate fa oggi riferimento alla Comunità Pastorale San Cristoforo, che – sotto la guida di monsignor Riccardo Festa – riunisce anche le parrocchie del centro città, di Ronchi e di Sciarè (circa il 40% della popolazione cittadina). Questa la sintesi dei lavori presentata dalla Comunità Pastorale:
I lavori di restauro e di riqualificazione della Chiesa parrocchiale di San Giorgio in Cedrate sono stati progettati e diretti dagli architetti Matteo Scaltritti e Lorena Bauce. L’ing. Marco Mentasti ha curato gli impianti.
Sono state ripristinate le decorazioni delle pareti e della volta; rifatti gli impianti elettrici e di riscaldamento; predisposti dei servizi igienici, rifatto il pavimento; puliti i dipinti delle pareti laterali; restaurato il prezioso crocifisso miracoloso.
Le principali protagoniste dei lavori sono state le ditte Gasparoli per le decorazioni e Introini per la parte edilizia. Le luci sono state fornite dalla ditta Fogliani.
Il Crocifisso è stato restaurato dallo studio KORE di Daniela Morosi.
Il costo complessivo è stato di 527.000 euro, salvo qualche conguaglio da definire per gli ultimi dettagli. La Fondazione Cariplo ha concesso un contributo di
80.000 euro di cui 42.000 già erogati.
Il saldo dei pagamenti sarà possibile per un’apertura di credito della banca su garanzia delle Curia Arcivescovile. Alla fine rimarrà un debito di 125.000 euro, che
la parrocchia dovrà rendere alla banca nei prossimi anni.
La parrocchia aveva iniziato da tempo a mettere da parte i propri risparmi per
questo progetto. Nel periodo dei lavori i contributi raccolti esplicitamente finalizzati alla chiesa sono stati i seguenti:
• Euro 64.000 con donazioni convenzionate, cioè offerte tracciabili che danno diritto ad agevolazioni fiscali per i donatori, in quanto si tratta di un bene tutelato
dalla Soprintendenza ai Beni culturali.
• Euro 10.800 dalle offerte raccolte con iniziative di animazione, come i mercatini
di manufatti preparati dai fedeli della parrocchia, o nei pranzi comunitari.
• Euro 17.000 da altre offerte libere come quelle delle Messe della prima domenica del mese dedicate alle decorazioni degli altari laterali.
Inoltre tutte le altre offerte hanno permesso di sostenere le spese ordinarie della
parrocchia e di lasciare eccedenze a favore dei lavori in chiesa.
• Una somma di 9.000 euro è stata elargita dal Comune di Gallarate come contributo alle attrezzature di interesse comune, destinate a servizi religiosi.
Il restauro e la storia della piccola comunità divenuta poi quartiere
Come spesso accade, il cantiere di restauro della chiesa si è trasformato anche in un cantiere della conoscenza, non solo per i professionisti coinvolti (chiamati a studiare documenti e chiarire aspetti della storia dell’edificio), ma anche per i membri delle comunità che si riconoscono in un monumento. L’intervento curato dagli architetti Scaltritti e Bauce ha infatti consentito visite in diverse fasi della chiesa, la cui storia – come sempre accade – riflette anche l’evoluzione della comunità cedratese, passata da essere un piccolo villaggio contadino ad essere frazione già industriale ma ancora distinta dalla città, fino a diventare quartiere.
Esemplare della conoscenza resa possibile dal restauro è stato il ritrovamento delle fondamenta della più antica chiesa cinquecentesca, che ha messo in luce anche un tratto di pavimentazione esterna, di fronte all’affresco della Madonna delle Rose: quasi una “fotografia” – rimasta sotto terra per secoli – del piccolo villaggio agricolo che era Cedrate.
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