Durissima contestazione dei lavoratori di Malpensa contro i sindacati per la clausola sociale
Toni accesi e accuse pesantissime sulla gestione dei lavoratori interinali dell’Handling, che si occupano dei servizi a terra dell’aeroporto della Brughiera
Momenti di tensione durante la manifestazione di Malpensa indetta e sostenuta da Cgil, Cisl, Uil e Ugl per protestare contro il cambio di appalto di Easyjet e il passaggio dei servizi di terra da Airport Handling ad Ags. Quest’ultima avrebbe fatto un’offerta più bassa del 30% con una conseguente perdita di salario per i lavoratori. Nel cambio di appalto è prevista la clausola sociale che garantisce l’assorbimento del personale. In questo caso non ci sono esuberi, cioè lavoratori da licenziare, e dunque le due aziende hanno definito il numero di lavoratori necessari, ovvero l’equivalente di 104 a tempo pieno. Mentre resta invece ancora aperto il capitolo dei loro diritti.
A scatenare la rabbia di molti lavoratori presenti nella manifestazione nell’area Check-In del terminal 1, è stato il gioco al ribasso fatto da Ags, la ditta subentrante, da una parte e, a loro dire, l’atteggiamento troppo blando del sindacato confederale dall’altra. E così, mentre parlavano i segretari di categoria del sindacato confederale, presente al completo, è montata una durissima contestazione dei lavoratori vicini all’Usb (Unione sindacale di base).
Toni accesi e accuse pesantissime sulla gestione dei lavoratori interinali dell’handling, che garantiscono i servizi a terra dell’aeroporto della Brughiera. «Io ieri ero sul piazzale con due di questi lavoratori per un volo Easy Jet» ha detto un sindacalista dell’Usb dopo aver strappato il megafono dalle mani del collega dei confederali.
Massimo Legramandi, segretario provinciale dell’Ugl, che stava parlando al momento della contestazione, ha mantenuto la calma invitando i contestatori a fare altrettanto. «Il responsabile di quello che sta succedendo a Malpensa – ha detto Legramandi a manifestazione terminata – è Ags. Tutta questa tensione e preoccupazione dei lavoratori è il frutto della posizione e della risposta che Ags ci ha dato: ovvero che non è disponibile a discutere la clausola sociale di sito ma solo quella individuale di EsayJet. Noi siamo contrari perché se vogliamo tutelare i posti di lavoro e i salari prima devono essere definite le regole generali del sito di Malpensa e poi le posizioni individuali. Quella di Ags è una provocazione e di questo se ne dovrà assumere tutte le conseguenze».
«La manifestazione serviva a capire quali fossero le altre posizioni – ha aggiunto Luigi Liguori segretario provinciale della Filt Cgil – . A noi e a tutti, ció che interessa è tutelare le condizioni della clausola sociale, dopodiché è vero che ci sono stati degli sbagli in passato, ma proviamo ad andare oltre».
«Il nostro contratto è scaduto da sei anni – ha sottolineato Ivan Rossi, segretario provinciale dell’Usb -, mentre le indennità notturne sono ferme da tredici anni, vengono pagate come nel 2010. Si continua a tagliare il costo del lavoro ma qui la gente ha paura non solo di perdere il posto ma di perdere pezzi di salario che permettono alle famiglie di andare avanti». Si parla di stipendi che si aggirano intorno ai 1200 euro netti quando tutto è in regola, ma c’è chi arriva a malapena a 800 euro comprese le indennità notturne.
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