Malte speciali e coloranti “spia”: i lavori sui canali per salvare più acqua possibile
Prolungato il periodo di secca invernale su naviglio grande, Martesana e Villoresi, con qualche polemica. Il consorzio: “Lavori necessari”. E con la siccità cambiano anche le colture nei campi
Sono infrastrutture in uso ai giorni nostri, ma insieme beni storici antichi di secoli: sono i canali e navigli della Lombardia, che richiedono costante manutenzione, tanto più di questi tempi in cui l’acqua sta diventando – sempre più – un bene prezioso.
Gestiti dal Consorzio Et Villoresi, i corsi d’acqua artificiali sono oggetto quest’anno di lavori particolarmente impegnativi, che hanno prolungato il periodo delle “secche” invernali, quando i singoli canali vengono appunto asciugati per svolgere interventi di manutenzione.
Tra fine 2022 e inizio 2023 dunque sono stati avviati rifacimento del fondo e delle sponde, su vari tratti.
Nel corso delle opere in corso sul Naviglio Grande, a Robecchetto con Induno è stato rilevato, come già si era detto nelle settimane passate, un sifone ammalorato, sul quale sono state compiute delle indagini per verificare eventuali dispersioni dell’acqua del Naviglio.
All’inizio i tecnici del consorzio hanno usato un liquido tracciante colorante (del tutto sostenibile) disperso nell’acqua, che fatto passare nel sifone non ha dato evidenza di infiltrazioni. Si è poi provveduto a ripetere l’operazione con dell’acqua salata, che invece ha comprovato il passaggio di liquido dal Naviglio attraverso il sifone. Con un apposito mezzo da lavoro sono stati poi effettuati alcuni scavi per sondare il tipo di rottura del manufatto durante i quali è stata trovata una lastra di cemento (proprio a fianco del sifone) che, nei prossimi giorni, verrà frantumata per completare le indagini in corso.
“Le significative perdite riscontrate impongono, da parte del Consorzio, un intervento tempestivo prima della reimmissione dell’acqua e il conseguente avvio della stagione irrigua. Alla luce della crisi idrica che si sta profilando è più che mai necessario salvaguardare in ogni modo la disponibilità d’acqua” spiegano dal Consorzio.
Va detto che i lunghi lavori hanno suscitato anche qualche protesta, con la manifestazione “mai più navigli senz’acqua” che ha mobilitato i sindaci tra Castanese e Magentino.
I diversi lavori previsti tra naviglio, Martesana e Villoresi
Sempre sul Naviglio Grande a Robecchetto, si stanno ora attuando in sponda destra i restauri di alcuni tratti in più rispetto a quelli programmati. A Casarile e Binasco, sul Naviglio Pavese, procede invece la sistemazione dei muri spondali con l’utilizzo di mattoni e la sigillatura delle fughe grazie all’applicazione di malta sostenibile, modalità indicata dalla Soprintendenza ai Beni culturali, considerato che il naviglio è appunto anche un bene storico antico di nove secoli.
Al di fuori del Naviglio Grande, sull’altro canale medievale, la Martesana, sono state completate le opere spondali a Vaprio mentre, rispetto al cantiere attivo a Gorgonzola, si sono chiusi i lavori nel Naviglio mentre ancora in corso sono gli interventi di consolidamento del ponte canale all’interno del torrente Molgora.
Infine, sull’ottocentesco canale Villoresi, tra Somma Lombardo e Vizzola Ticino, nel Varesotto, è in corso il consolidamento delle sponde con lo spritz-beton.
Cambiano le colture
La mancanza d’acqua (e di riserve di neve sui monti) a non molte settimane dall’avvio della stagione irrigua sta già impensierendo il mondo agricolo e non solo: si fanno previsioni sulle semine a fronte del tentativo di pianificare cicli di colture meno “idroesigenti”.
E quindi, ad esempio, quest’anno verranno coltivati circa 8.000 ettari di riso in meno: molti agricoltori hanno infatti già optato per colture invernali come l’orzo, anche se meno redditizie in confronto al riso, nell’incertezza della situazione che rende difficoltosa ogni tipo di programmazione.
Il Consorzio ha poi allo studio opere infrastrutturali che possano permettere nel prossimo futuro di invasare più acqua possibile nei Navigli, agevolando l’attingimento idrico da parte delle “bocche” più alte, che in presenza di poca acqua non riescono a “pescare” e distribuire l’oro blu nei campi.
Settimana scorsa il Consorzio ha anche incontrato, ad Abbiategrasso nella sala Auditorium dell’ex Convento Annunciata, l’utenza dei Navigli Grande e Bereguardo. All’ordine del giorno una panoramica sullo stato attuale delle riserve idriche e un esame condiviso con gli agricoltori sulle misure da attuare in caso di severità idrica persistente. Nel dettaglio sono state presentate alcune attività preventive, effettuate o in corso, per la gestione di una possibile crisi idrica: dai lavori di manutenzione straordinaria sul reticolo ai rilievi con il drone per individuare i punti più ammalorati sino allo sviluppo di un modello idraulico, a breve termine, per la localizzazione di interventi provvisionali finalizzati a mitigare gli effetti delle problematiche di erogazione alle bocche alte e, a lungo termine, per la localizzazione di traverse per la bacinizzazione con la ricerca di adeguati finanziamenti.
Prima dell’avvio della stagione irrigua, verranno poi definite eventuali turnazioni irrigue con la previsione di possibili erogazioni proporzionali alle portate disponibili o anche di turnazioni alternate tra Navigli e Canale Villoresi.
Seguiranno gli incontri riservati all’utenza della Zona Villoresi Est e del Naviglio Martesana martedì 28 febbraio a Gessate (MI) e a quella del comprensorio Naviglio Pavese e Basso Pavese mercoledì 1 marzo.
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