Da Montevideo a Samarate: Raul ritrova i suoi parenti dopo 25 anni di ricerche
Imprenditore edile uruguaiano, è riuscito a scoprire i suoi avi arrivati in Uruguay nell'Ottocento dal paese lombardo. Attraverso un gruppo social ha poi rintracciato altri discendenti della sua famiglia
È una bella storia di tenacia e di attaccamento alle proprie radici, anche se lontane: Raul Martinez è un uruguariano di 48 anni, imprenditore edile nella capitale Montevideo, e per anni ha cercato i suoi parenti italiani, approdando alla fine a Samarate dove è arrivato in treno da Parigi. una visita che lo ha portato anche in municipio accompagnato dalle persone che, tra documenti storici e contatti Internet, lo hanno aiutato sin qui.
«Facendo queste ricerche – spiega Raul – ho capito la provenienza da Samarate: i miei trisavoli erano Giuseppe Lorenzo Scampini e Rosa Introini, il mio bisnonno era Giuseppe Paolo Scampini sposato nel 1880 con Margherita Oddone di Castelletto Molina».
Dopo aver ricostruito in maniera già piuttosto dettagliata il suo albero genealogico, Raul ha cercato un contatto diretto con la comunità di Samarate e lo ha trovato nel gruppo Facebook Sei di Samarate se…, amministrato da Roberta Romeo: «Nel suo primo post si è presentata chiedendo quanti cimiteri ci fossero a Samarate e cercando la tomba del suo trisavolo» spiega Roberta Romeo.
Era il settembre dello scorso anno e la ricerca era tutt’altro che agevole a questo punto: infatti il nome cercato era quello di Tranquillo Scampini, vissuto nel Settecento, la cui tomba era difficile da rintracciare.
Un contributo importante è venuto da Ercole Scampini, che ha ricostruito i passaggi successivi e rintracciato alcuni Scampini legati per parentela (in particolare del ramo degli Scampini detto “Carlun”).
Arrivato in treno da Parigi, Raul ha visitato lunedì Samarate, fino all’incontro in municipio con il sindaco Enrico Puricelli, che ha scherzato con lui sul calcio uruguaiano e gli ha donato alcuni volumi dedicati alla storia di Samarate. «Siamo quasi parenti» ha aggiunto Puricelli, che ha parenti Scampini.
«La cosa che mi ha più impressionato di Samarate? L’ospitalità delle persone che mi hanno aiutato e accolto» racconta, assistito nella traduzione dalla signora Carmen Piotto. «Il monumento che mi stupito di più invece è la chiesa parrocchiale».
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
lenny54 su Entrano in vigore le nuove tariffe "metropolitane", Saronnese e Busto più vicine a Milano
Felice su Fucile d'assalto e mitragliette nella casa dell'ex ispettore di Malpensa
lenny54 su In vendita casa Bossi, villa simbolo della "Lega di una volta"
lauralaura su Ospedali troppo caldi: la Regione comprerà i condizionatori
gcbiakmw su Lo spinello fa male
Rita Campiotti su Torna IceOut, qual è la vostra gelateria preferita?
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.