Ha patteggiato la pena di 2 anni e 6 mesi Aldo Taddeo, imputato a Busto Arsizio per una serie di bancarotte fraudolente messe in atto nei confronti di tre aziende tra Busto Arsizio, Samarate e Castellanza. Tra queste c’era la Caccia Engineering, una società di progettazione molto quotata che nel giro di pochi anni è stata messa in ginocchio dall’imprenditore di Varese. La ratifica del patteggiamento, frutto di un accordo tra il legale e il sostituto procuratore titolare del fascicolo, verrà definita a maggio in un’apposita udienza davanti al gup.

L’arresto clamoroso era arrivato nel 2019 a seguito di un’indagine condotta dall’allora procuratore aggiunto Giuseppe D’Amico e che aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati di altre 8 persone, principalmente teste di legno utilizzate da Taddeo per perseguire i suoi scopi.

Sostanzialmente Taddeo rilevava l’azienda in una fase di difficoltà, si presentava come il salvatore e invece la spogliava di tutti i loro beni. Per svuotare i conti utilizzava veicoli societari esteri (cechi e slovacchi a lui riconducibili) con consulenze fittizie dove finivano i soldi. Dalle società di consulenza poi passavano in conti correnti esteri dai quali Taddeo prelevava ingenti somme in contanti per mantenere uno stile di vita molto elevato (grande villa, auto di grossa cilindrata, ristoranti).

La figura di Taddeo era già nota prima di questi fatti. A Varese e Modena ricordano ancora le sue incursioni spericolate nel mondo del calcio.