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Gadda: “Subito altri lavoratori stranieri, agricoltura e turismo a rischio”

Il clickday ha registrato 240mila domande, a fronte di una previsione iniziale del governo di un fabbisogno di 82.705 lavoratori stranieri, evidentemente calcolato molto al ribasso. La parlamentare d'Italia Viva: "È uno strumento sbagliato"

campo agricoltura

«Di quali altre evidenze ha bisogno il ministro Piantedosi per convincersi che il sistema produttivo italiano soffre di una grave carenza di manodopera, considerato che le domande giunte in occasione del clickday sono il triplo delle quote disponibili?». Lo dice Maria Chiara Gadda, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, a proposito delle dichiarazioni del ministro Matteo Piantedosi sul clickday volto a regolamentare i flussi migratori per motivi di lavoro.

Il clickday ha registrato 240mila domande, a fronte di una previsione iniziale del governo di un fabbisogno di 82.705 lavoratori stranieri, evidentemente calcolato molto al ribasso.

«Secondo Coldiretti, solo nelle campagne italiane c’è bisogno di 100mila lavoratori. E se non verrà trovato in fretta personale adeguatamente formato si rischia che con l’inizio delle raccolte gli imprenditori agricoli si trovino senza lavoratori». continua Gadda.

Se il settore agricolo è quello in cui maggiore è il bisogno, «lo stesso ritardo minaccia anche il settore turistico, vista l’imminenza della bella stagione». Il rischio è che le imprese debbano poi fare ricorso a lavoratori irregolari, già presenti in Italia, che non possono essere regolarizzati.

«Ma non bisogna solo fare in fretta. Il clickday è infatti uno strumento in se stesso sbagliato e insufficiente per gestire tali flussi, perché l’incontro tra imprese e lavoratori deve essere anche basato sulle competenze e sulla fiducia reciproca. Allo stesso modo va colto il grido d’allarme delle rappresentanze dei datori di lavoro in ambito domestico, esclusi dal clickday: sappiamo quanto sia fondamentale regolarizzare la presenza di colf e badanti qualificate per rispondere ai bisogni delle famiglie».

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Pubblicato il 28 Marzo 2023
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