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Al circolo di Gallarate dove vanno a scuola d’italiano le donne pakistane

Le lezioni sono un momento centrale per l’integrazione delle donne ma anche uno spazio di aggregazione, grazie alla collaborazione tra associazioni. Nella giornata di mercoledì visita della console Aqsa Nawaz, che ha incontrato anche l'amministrazione della vicina Cavaria con Premezzo

Aqsa Nawaz

A Gallarate le donne pakistane studiano insieme italiano, per migliorare l’interazione con il contesto in cui vivono: una volta a settimana si trovano nella sede della Cooperativa Arnatese di Consumo (la Cuac), una realtà di aggregazione e miglioramento collettivo da oltre un secolo.

A tenere le lezioni di lingua italiana è Antonella Lange: «Il corso è stato avviato a marzo 2022, da ottobre il secondo anno. Complessivamente sono passate di qui una quindicina di donne, ora sono 8-9». Donne di tutte le età, che trovano qui anche un momento di aggregazione fuori dalle mura di casa e in un contesto accogliente.
«All’inizio – prosegue Lange – pensavo sarebbe stato un po’ impegnativo, per le differenze culturali, ma poi è subito scattato un feeling con le studentesse” continua Lange. “Si parla anche della quotidianità, è nata una bella intesa tra loro e per le donne è diventato un momento di incontro”

Nel 2022, tramite il Cpa, la onlus Iscos ha ottenuto specifici fondi Fami dell’Unione Europea, «quest’anno i corsi sono finanziati direttamente da Iscos», spiega ancora Marta Valota, direttrice di Iscos Lombardia, che ha trovato poi anche accoglienza negli spazi dello storico circolo Cuac, che ha risposto all’appello, mentre all’interno della comunità ci sono diversi referenti – uomini e donne – che fanno capo all’associazione APV.

Le lezioni sono partite usando l’inglese come “lingua ponte” e anche con una ragazza che faceva da interprete in urdu, poi man mano è aumentata la confidenza con l’italiano. Una lingua a cui le donne tengono perché serve per migliorare le relazioni, in particolare per la scuola. L’anno scorso le donne hanno ottenuto la certificazione linguistica A1 (“sono state tutte promosse”), «quest’anno andiamo per la A2» spiega ancora Lange.

La console Aqsa Nawaz incontra l’amministrazione di Cavaria con Premezzo

Nella giornata del 26 aprile hanno incontrato Aqsa Nawaz, la console pakistana a Milano, che prima è passata anche a Cavaria con Premezzo, per un saluto con l’amministrazione comunale del paese, con il sindaco Franco Zeni.

Aqsa Nawaz

Se a Gallarate non esiste un rapporto tra amministrazione e comunità e le iniziative passano dalla società civile gallaratese, a Cavaria con Premezzo il sindaco Zeni – consapevole del ruolo importante delle comunità e della forte presenza pakistana nel paese –  ha avviato da tempo avviato una franca e trasparente collaborazione con la comunità pakistana, rappresentata in forma giuridica dell’associazione APV (Associazione Pakistani Varesini) guidata da Pasha Naeem.

La console pakistana: “Favoriamo ogni occasione d’incontro”

«Sono molto contenta di incontrarvi dopo che sono stata a incontrare l’amministrazione di Cavaria», ha detto la console Nawaz alle donne del corso gallaratese. «Ringrazio tutte le persone che sono dietro questo sforzo. Dobbiamo favorire ogni occasione d’incontro e collaborazione tra le comunità italiana e pakistana».

Ad accompagnare l’incontro gallaratese anche un ricco pranzo preparato con entusiasmo dalle iscritte al corso: tipici fagottini samosa, insalasti di ceci, pollo al forno con spezie, salsa di yoghurt e menta, pasta sfoglia con ripieno di pollo, le particolari golgappe, frittelle con farina di mais e 00 ripiene di salse, riso byriani con carne di manzo o pollo oltre alla spezia che dà il nome al piatto.

Aqsa Nawaz

Anche questo momento di socialità è stato aiutato da associazione APV, che da anni anche su Gallarate lavora “dal basso”, con l’associazionismo, all’integrazione della comunità pakistana. La partecipazione delle donne alla vita sociale resta spesso difficile, soprattutto per le fasce più umili della popolazione: lo sforzo di APV resta nel tempo orientata a questo.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 26 Aprile 2023
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