La gita in treno da Busto Arsizio a Milano diventa un calvario per un giovane studente in carrozzina
Mentre i suoi compagni sono riusciti a raggiungere il luogo della visita in tempo lui ha dovuto prendere vari treni per uscire dalle stazioni di Milano e un taxi (pagato di tasca sua). Rfi si scusa
«Un ragazzo con disabilità motoria non puo’ andare in gita a Milano in treno con i suoi compagni, ma deve prendere un taxi, come si è arrivati a questo?». Se lo chiede un giovane viaggiatore studente in carrozzina, in gita scolastica da Busto Arsizio a Milano che ha scelto il treno per raggiungere il luogo della visita.
Martedì 4 aprile scorso il ragazzo, con la sua classe, è salito sul treno per Milano a Busto Arsizio Nord; il treno era stato appositamente deviato su un binario diverso dal solito a causa di un ascensore non funzionante nella stazione di Busto Arsizio Nord. Fin qui tutto bene.
Il viaggio infatti era stato preparato dai docenti settimane prima con e-mail e telefonate all’Ufficio Disabili di Trenord, alla Sala Blu di RFI (servizio che garantisce assistenza ai viaggiatori con disabilità) e all’ATM. Arrivati alla stazione di Milano P.Garibaldi si è scoperto che l’ascensore non funzionava e la passerella sui binari era danneggiata e inutilizzabile a causa di un cantiere.
L’unica soluzione che è stata proposta dagli assistenti della Sala Blu è stata quella di salire sul treno successivo verso Milano Centrale e poi (visto che immediatamente è stato possibile verificare sul sito ATM che l’ascensore della metropolitana di Centrale era fuori servizio) ripartire da lì mezz’ora dopo per tornare a Porta Garibaldi (sperando di arrivare in un binario con ascensore funzionante).
Oltre ad aver ormai perso il resto della classe ed essere rimasto solo con la docente di sostegno e con il collaboratore scolastico, il ragazzo avrebbe perso anche la visita alla mostra che era la meta dell’uscita didattica. Per arrivare alla stessa destinazione dei suoi compagni ha dovuto, dopo aver raggiunto con un altro treno la stazione Centrale, prendere un taxi, pagato di tasca sua (e dal quale ha scattato la foto amaramente ironica che vedete in copertina); purtroppo neanche prendere un taxi è stato facile perché il taxi doveva avere un bagagliaio abbastanza grande per la sua carrozzina.
Le fatiche non sono finite perché durante il tragitto di ritorno il ragazzo è quasi caduto dalla carrozzina perchè il marciapiede in via Messina era rovinato. Nonostante gli sforzi della scuola il ragazzo non ha potuto esercitare un proprio diritto, il diritto al movimento.
LA RISPOSTA DI RFI
Rfi ha deciso di rispondere attraverso una breve nota: «Siamo a conoscenza dell’accaduto. Appena ricevuta la notizia del disguido la Sala Blu di RFI si è immediatamente attivata per assistere il viaggiatore senza riuscire a soddisfare le sue esigenze. RFI si scusa per il disagio provocato».
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