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L’osteopatia come supporto alle persone affette da autismo e con disabilità

Ce lo racconta in un intervista Alessandro Laurenti, osteopata coordinatore della Scuola di Osteopatia e disabilità CERDO con sede a Roma: "L'osteopatia non cura le disabilità in sé, ma può favorire la salute dei pazienti"

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«L’osteopatia può aiutare le persone con disabilità a migliorare la loro qualità di vita e le loro dinamiche relazionali con il mondo esterno. Ciò è possibile perché l’osteopatia favorisce alcuni processi di autoregolazione del corpo, che possono contribuire a ridurre l’ansia e lo stress, migliorare il sonno e aumentare la fiducia in sé stessi». A dirlo è Alessandro Laurenti, osteopata coordinatore della Scuola di Osteopatia e disabilità CERDO con sede a Roma, che abbiamo intervistato per saperne di più sul rapporto osteopatia/disabilità. 

Come è iniziata la tua carriera nell’osteopatia?

Nel 2006, anno in cui ho iniziato la mia collaborazione con l’Istituto di Ortofonologia di Roma. Da allora non ho più smesso e quella che è stata la mia tesi di diploma in osteopatia (2008), diventata la seconda pubblicazione al mondo di Osteopatia e Autismo . Sono sempre stato affascinato dal corpo umano e dal suo potenziale di autoregolazione, e ho scoperto che l’osteopatia poteva aiutare le persone con disabilità a migliorare la loro salute attraverso la normalizzazione delle disfunzioni somatiche.

Qual è il ruolo dell’osteopatia nel trattamento dell’autismo e di altre vulnerabilità?

L’osteopatia non cura le disabilità in sé, ma può favorire la salute dei pazienti attraverso la normalizzazione delle disfunzioni somatiche che spesso accompagnano le condizioni di autismo e vulnerabilità. Ad esempio, se un bambino con autismo soffre di reflusso gastroesofageo o mal di pancia, l’osteopatia può essere efficace nel risolvere questi problemi organici e migliorare le sue condizioni di vita.

Qual è l’obiettivo della Scuola di Alta Formazione in Osteopatia e Disabilità che coordini?

Il nostro obiettivo è quello di fornire agli osteopati già diplomati gli strumenti per gestire e adattare le competenze acquisite alle esigenze dei pazienti con abilità diverse e con diverse vulnerabilità. La scuola offre un percorso di integrazione delle competenze in ambito sanitario attraverso l’approfondimento di aspetti clinici inerenti l’applicazione di concetti di base delle neuroscienze. Attraverso la pratica clinica, gli studenti avranno la possibilità di migliorare l’approccio con il paziente disabile. Inoltre, il nostro scopo è quello insegnare ai nostri studenti alcune metodologie di approccio specifiche per i pazienti disabili, come toccare un paziente, con quale pressione della mano, per quanto tempo, in quante zone corporee e quali di esse scegliere. Questi quesiti sono quelli che si pone un osteopata professionista con ogni paziente, ma i disabili ci pongono involontariamente delle criticità che noi possiamo arginare solo se siamo veramente preparati.

Quali i requisiti per accedervi?

Per accedere alla scuola è necessario essere già osteopati diplomati e interessati al mondo della disabilità. La scuola dura 1 anno ed è una sorta di master di specializzazione: www.osteopatiaroma.org

Quali sono le principali sfide che gli osteopati devono affrontare nell’ambito della disabilità?

Le principali sfide che gli osteopati devono affrontare nell’ambito della disabilità sono la gestione delle diverse abilità e vulnerabilità dei pazienti e l’adattamento delle tecniche osteopatiche alle esigenze specifiche dei pazienti disabili. È necessario avere una conoscenza approfondita delle varie disabilità e delle loro conseguenze sul corpo, nonché la capacità di comunicare in modo efficace con i pazienti e i loro caregiver.

Quali sono le prospettive future per la formazione in osteopatia e disabilità?

La formazione in osteopatia e disabilità sta diventando sempre più importante in un’epoca in cui stiamo assistendo ad un aumento di pazienti con varie vulnerabilità fisiche e mentali. Le scuole di osteopatia in Italia stanno già offrendo programmi di formazione adeguate a questo cambiamento di scenario e, inoltre, siamo in attesa dell’ultimo dei decreti attuativi della legge Lorenzin del 2018 per dare il via a una formazione universitaria in osteopatia, che dovrebbe garantire standard di alta qualità per gli studenti che desiderano intraprendere questa carriera. Questa prospettiva futura apre ulteriori opportunità per la formazione e l’integrazione della osteopatia nel mondo della disabilità.

Oggi è la Giornata Mondiale dell’Autismo. Qual è il messaggio che vorresti trasmettere alle persone che vivono con autismo o altre vulnerabilità?

Il mio messaggio è che ogni individuo è diverso e va rispettato come tale anche scegliendo il percorso terapeutico che risponde alle sue esigenze non solo a quelle dettate dalla sua patologia. L’osteopatia può essere un’opzione utile per migliorare la salute e la qualità della vita delle persone con autismo e vulnerabilità.

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Pubblicato il 02 Aprile 2023
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