Dal Pirellone Ferrazzi lancia l’appello: “Per l’ospedale un appello unitario di tutta Gallarate”
Il consigliere regionale della Lista Moratti vuole coinvolgere tutti i partiti e gli esponenti eletti in Regione. Cercando di superare l'impasse politica sul tema: "Non porterò un testo preconfezionato, perché non voglio intestarmi alcunché"
«Grave è la situazione, ma semplice la richiesta: far sentire la voce di una città che non si rassegna».
Luca Ferrazzi, consigliere regionale eletto dalla Lista Moratti, è convinto che si possa far sentire in modo compatto la voce della città, di fronte al decadimento – rapido e preoccupante – dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate.
Ferrazzi lancia «un appello a tutte le forze politiche gallaratesi per costruire una posizione comune». Un tentativo di rimettere intorno a un tavolo, dopo la nuova impasse in consiglio comunale.
«Da oggi pomeriggio chiamerò tutti i responsabili delle forze politiche, il sindaco, i consiglieri e assessori regionali eletti a Gallarate e altri consiglieri regionali eletti in provincia di Varese. Credo che la situazione sia talmente urgente che Gallarate debba dimostrare, non solo a parole, che si può portare una posizione comune di tutta la città».
Tentativo non facile, verrebbe da dire. Ma Ferrazzi vuole partire dalla massima apertura: «Io non porterò un testo preconfezionato, perché non voglio intestarmi alcunché. Troviamoci e costruiamo una posizione condivisa: lavoriamo tutti insieme con maturità una proposta urgente, mi auguro che nel giro di pochi giorni ci si possa trovare».
Una mossa che parte dalle ultime notizie (la chiusura della cardiologia, riportata venerdì da Varesenews, e la radiologia al punto di rottura, come abbiamo anticipato martedì) che mostrano che «l’ospedale è in una situazione allarmante». E soprattutto – come denunciano anche i cardiologi del territorio – «qui si rischia un effetto valanga, che provocherà l’impossibilità anche l’ospedale di Busto a dare risposte ai bisogni sanitari di un bacino di oltre 300mila abitanti.
Se la situazione del Sant’Antonio Abate sta sollevando preoccupazione e anche indignazione nella popolazione, sul piano politico la strada sembra fin qui in salita. Dopo una parziale convergenza nel novembre scorso, le contrapposizioni in vista delle elezioni regionali di marzo 2023 ha “congelato” il dibattito e in consiglio comunale si è riproposto un clima di muro contro muro tra maggioranza e opposizione, con la mozione proposta dalle minoranze bollata come inutile e pretestuosa.
C’è un modo per uscire da questa impasse e costruire una posizione unitaria?
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