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Fango, birre e salamella: la grande festa popolare del Giro a Cassano

La tappa del Giro porta con sé rituali immutati nei decenni. E l'atmosfera da "classica del nord" rende indimenticabile il sabato "in rosa" dei tifosi a bordo strada

Cassano Magnago in rosa aspettando il Giro d'Italia

Festa rovinata dalla pioggia? Macchè, quando arriva il Giro non c’è acquazzone che tenga e, anzi, la giornata della corsa rosa a Cassano Magnago vira un po’ su climi da classica del Nord quasi a cercare una cornice in qualche maniera memorabile.

Nella zona del traguardo, i prati intorno alla chiesetta di Sant’Anna si infangano ma ci si diverte lo stesso, tutti assiepati per la grande festa popolare che è sempre il ciclismo. Lo dimostrano, con le felpe blu scuro e la scritta verde fluo R.EV i pittoreschi tifosi di Remco Evenepoel. Il campione del mondo ha lasciato la corsa per il covid ma i suoi fans non mollano e, già che ci sono, srotolano lo striscione e scaldano la voce per sostenere il connazionale Pieter Serry.

La birra, d’altra parte non manca (in un Giro in cui una trappista belga è tra gli sponsor, poi…) come non mancano gli arrosticini e le salamelle. A 400 metri dal traguardo il profumo che sale dalle griglie è intenso fin da mezzogiorno, e pazienza se i corridori in quel punto sono al massimo dello sforzo e non possono distrarsi. E tanto, quando passano loro, le riserve di carne arrostita sono ormai terminate.

Ma quella dei barbecue a bordo strada non sono che un piccolo esempio delle tante sfaccettature che una festa dello sport come quella di oggi sa regalare. C’è il vecchio appassionato che sgrana gli occhi davanti alla Colnago Mexico Oro utilizzata da Eddy Merckx ed esposta nello spazio dedicato alla storia del ciclismo; c’è il nonno che non resiste all’invito del venditore ambulante («Qui il più bel ricordo del Giro d’Italia!») e apre il borsellino per fare felice il nipote in una scena che si ripete immutata da almeno sessant’anni.

Immutata come la richiesta di borracce ai corridori e ai massaggiatori 200 metri dopo l’arrivo. Loro si prestano, senza problemi, a lanciare il bidon oltre le transenne alte: un peso in meno da riportare sul pullman, un cimelio da esporre sulla mensola buona per l’appassionato che la riceve.

Sul traguardo del Giro a Cassano vince Nico Denz. Armirail nuova maglia rosa

Intanto, nel box con gli schermi televisivi dove si assiepano giornalisti e meccanici, il segnale va e viene anche quando la gara sta per compiersi. Gli italiani fremono perché Ballerini e Oldani vengono acchiappati sul più bello e perché lo scatto di Bettiol non è decisivo. In quel momento allora sale di tono il radiocronista tedesco che infila due o tre “Nico Denz” uno in fila all’altro. Finché compare proprio lui, Nico Denz, testa all’insù e urlo di gioia che esce per la seconda volata vincente in tre giorni. L’opposto di Bettiol, che si siede per un momento con la schiena appoggiata alle transenne, prima del rito delle interviste.

Poi risale in bici e pedala verso il pullman: la tappa di Cassano comincia ad andare in archivio, domani si va a Bergamo e poi si filerà verso le Alpi e infine a Roma. Ma se per la grande storia del Giro quella varesotta è una giornata da infilare negli almanacchi, per quelli che erano a Cassano (ma anche a Quinzano, a Crugnola o in qualche altro bordo strada) è stato un sabato storico. E la pioggia, più o meno forte, contribuirà a renderlo indimenticabile.

GIRO D’ITALIA SU VARESENEWS – In collaborazione con Eprom SolutionsFinazzi SerramentiOttica Nicora

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 20 Maggio 2023
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