Il Generale Mario Infante e la storia di un amore nato a Sesto Calende grazie a una nota stonata
Specializzato in meteorologia contribuì con le sue competenze a porre le basi per la Trasvolata atlantica del '33. Visse nel comune in riva al Ticino dove conobbe e sposò Luisa Imbrico
Vi è mai capitato passando per le vie dei paesi di osservare le case e pensare quale storia esse possano raccontare? Ebbene a me capita spesso e allora chiedo, mi informo. E voi che mi leggete Vi è mai capitato di passare lungo il Sempione a Sesto Calende e scorgere, magari anche di sfuggita questa casa (nella foto sotto), importante nel suo essere, e magari chiedervi quale possa essere la sua storia? Nell’anno dell’anniversario del Centenario dell’Aeronautica Militare e del 90° della Trasvolata Atlantica vale la pena di ricordare anche un cittadino sestese, che da questa casa è passato, avendo una parte molto importante per quei tempi per il futuro della nostra metereorologia.
Iniziamo da chi l’ha costruita, cioè Giulio Plutarco Imbrico. Attorno agli anni Trenta il periodico “STIRPE ITALICA” dedica una pagina a Imbrico, il proprietario. Plutarco era di origini polacche, vero nome Plutark Imbrik. Egli è definito “Uomo di di tenacia ferrea dotato di virtù rara che i francesi chiamarono felicemente souplesse e che non ebbe alcuna difficoltà a sviluppare in gergo commerciale la grande ditta milanese della quale ne era agente per il Piemonte: la Casa F.lli Branca di Milano”. Trasforma in abitazione, ampliandola, una costruzione già esistente come Osteria con annesso vigneto. Sposa Annunciata Marzorati e dalla loro unione nasce l’unica figlia Luisa Imbrico.
La storia sestese racconta, che in quel periodo di grande fermento aeronautico, l’idroscalo militare di S. Anna fosse un centro di formazione di allievi piloti e molti di essi venivano alloggiati presso l’Albergo della Posta, di fianco alla stazione ferroviaria sestese, oppure anche presso la Pensione Giardinetto ubicata proprio di fronte a Villa Imbrico.
Il capitano Mario Infante, e successivamente Generale di divisione, frequentò la scuola di Sesto Calende nella primavera del 1917 come Capitano del Genio e nel 1918 vi ritorna per predisporre le varie operazioni per le gare degli idrovolanti che si tengono in quel periodo. Ritornerà poi come Comandante Di Campo dal novembre 1924 fino alla fine dell’ottobre dell’anno successivo. Il Generale Mario Infante, alloggiato presso la Pensione Giardinetto veniva allietato dalle note suonate al pianoforte da Luisa Imbrico e che provenivano dalla Villa Imbrico, proprio di fronte. E fu proprio un errore nelle note suonate al pianoforte, la scintilla grazie alla quale il Generale decise di suonare la campanella di quella casa e farlo presente a Luisa.
Dopo la conoscenza e frequentazione si passò al matrimonio nel febbraio 1923 . Nel 1926 la nascita del figlio Giorgio coronò la loro unione. Il 1926, è la data alla quale risale anche l’ultimo ampliamento della casa. La famiglia, in seguito ai suoi incarichi, ha frequentissimi trasferimenti sia in Italia che all’estero. E’ vicecomandante alla Regia Accademia di Caserta 1929-32 dove insegna anche a livello universitario Capo ufficio centrale Telecomunicazioni ed assistenza al volo a Roma Predispone le varie basi per le tappe della Trasvolata Atlantica del 1933 è Comandante dell’Ufficio Centrale a New York da dove venivano ricevute e trasmesse tutte le comunicazioni sul continente americano verso l‘Italia della flottiglia aerea, ed anche le varie manifestazioni di festa a NewYork e Chigago. Le sue abilità di metereorologo sono richiestissime. Fino ad allora le imprese dei piloti erano dipendenti dall’abilità degli stessi e dei motoristi. Ma il volo a vista non sarebbe bastato per un impresa come quella del 1933 che prevedeva la Partenza da Orbetello, con tappe ad Amsterdam, Londonderry, Reykjavík, Cartwright,Shediac, Montréal, Chicago, e New York.
Senza un adeguata conoscenza delle previsioni meteorologiche una tale impresa non sarebbe stata possibile. Egli scrive su una rivista di Metereorologia: “La rapidissima evoluzione dei mezzi aerei e l’aumento proporzionale della necessità di salvaguardare le vite umane hanno fatto così assurgere la meteorologia al posto che le competeva”. Nel 1935, in seguito ad un incidente di volo, al Colonnello pilota Mario Infante fu necessaria l’amputazione di un arto inferiore. Egli si recò anche in America per farsi fare un arto artificiale.
Nel libro di Edoardo Grassia “Sabato Martelli CASTALDI il Generale Partigiano” si evidenzia la sua attività a favore della Resistenza romana. Egli, insieme al Generale Sabato Martelli Castaldi e al Generale Roberto Lordi ed altri ufficiali era attivo in favore della resistenza Romana e del nord Italia. Il libro racconta che: Appena usciti alla spicciolata da una riunione clandestina, Castaldi e Lordi vengono arrestati e successivamente trucidati alle Fosse Ardeatine, mentre Infante per puro caso non viene riconosciuto e pertanto non subì la stessa sorte. Era ricercato dalle SS – oltre per la sua attività clandestina – anche perché accusato di sabotaggio di impianti industriali al nord Italia. Nel 1948 ricevette un encomio dal Ministro della Della Difesa Aeronautica in quanto come Commissario Straordinario per la direzione e gestione di vari organismi destinati alla produzione bellica salvò dopo l’ 8 settembre 43 gli impianti ed impedì la deportazione di operai e tecnici in Germania. Salvò inoltre parecchi ebrei dalle deportazioni in varie città, avendo alcuni parenti ebrei (la mamma Bassani era ebrea di nascita ma successivamente diventata cattolica). La storia sestese della famiglia Infante, in particolare del figlio Giorgio, prosegue con il matrimonio con la sestese Silla Trinca Tornidor e con la nascita dei due figli Giulio e Mario. Giorgio Infante muore prematuramente nel 1956 e nella bella casa sestese, Luisa Imbrico vive fino al 1984 anno della sua scomparsa, accudita da Silla, anche lei recentemente scomparsa, e dai nipoti. Sono tumulate nella tomba di famiglia presso il Cimitero sestese mentre il Generale Mario Infante presso la tomba romana degli Infante.
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*Ringrazio per la disponibilità Giulio e Mario Infante
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