“Dopo la bocciatura dell’espansione di Malpensa l’immagine dei sindaci consenzienti esce a pezzi”
Posizione dura, quella di Legambiente Gallarate, a commento della decisione del ministero dell'Ambiente sul Masterplan Malpensa
«L’immagine dei nove sindaci consenzienti è uscita a pezzi da questa vergognosa vicenda». Posizione dura, quella di Legambiente Gallarate, a commento della decisione del ministero dell’Ambiente sul masterplan Malpensa, che ha bocciato l’espansione del cargo fuori dal confini dello scalo, dando al contempo il via libera a diversi altri interventi (e ipotizzando una alternativa per la cargo city).
La critica è a tutte le figure e istituzioni che nei mesi scorsi hanno sostenuto la compatibilità tra l’espansione e la tutela ambientale, poi invece smentita dal Ministero. Va ricordato comunque che il dibattito è in corso, visto che diverse voci (su tutti: il ministro dell’Economia Giorgetti) chiedono o ipotizzano un intervento governativo per bypassare il no della commissione tecnica VIA.
Qui di seguito il testo integrale del comunicato di Legambiente Gallarate:
Non sappiamo quanti cittadini si siano resi conto dell’inadeguatezza della classe dirigente della nostra Regione ad avere una visione di ampio respiro, rispettosa dei cittadini, dell’ambiente, del bene comune coinvolti nel Masterplan di Malpensa, nel quadrante nord-ovest di questo territorio ed oltre, nel Piemonte.
In questi giorni abbiamo letto il comunicato stampa del Parco Ticino piemontese, pubblicato sul sito dello stesso Parco, di cui condividiamo i contenuti.Si sono già espressi in modo contrario alla sfacciata pretesa di SEA di cementificare 44 ettari di brughiera, il Parco Ticino lombardo e parecchi Comuni lombardi. Ora anche il Parco Ticino piemontese ha manifestato il proprio parere in una prospettiva territoriale più estesa e più giusta.
Leggendo le conclusioni della Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica troviamo ben esposto il parere negativo alla cementificazione dei 44 ettari di brughiera, ma non solo.Nelle 274 pagine che motivano il decreto ministeriale è stata smascherata l’incapacità della nostra Regione di capire e valutare la situazione oggettiva dell’intero territorio sottoposto ad impatti devastanti sulla salute delle persone e dell’ambiente da parte dell’aeroporto di Malpensa. Permane negli organi decisionali regionali e ora nazionali (v. dichiarazioni del ministro Giorgetti), una visione ottusa, particolare e parziale del problema. Riteniamo sia una visione impropria per un soggetto politico che dovrebbe invece rappresentare gli interessi delle popolazioni residenti e la tutela del territorio circostante l’aeroporto. Al contrario questa maggioranza è prona agli interessi del mercato al quale tutto è dovuto, convinta che le esigenze dei soggetti economici più forti significhi benessere per tutti, compresi i più deboli e indifesi. Nulla stanno imparando, e forse non lo vogliono nemmeno, dagli studi scientifici convalidati sull’impatto che una infrastruttura come Malpensa arreca al territorio, come pure risultano insensibili alla necessità di perseguire più faticosi e complessi percorsi di sviluppo aeroportuale senza consumo di nuovo suolo. Ne è espressione l’assurdo Protocollo firmato con i Sindaci del CUV, con le sue incongruenze legali che già da tempo sono state stigmatizzate dagli ambientalisti. Anche l’immagine dei nove Sindaci consenzienti è uscita a pezzi da questa vergognosa vicenda.
Come hanno potuto pensare i politici al governo regionale che una Commissione tecnica nazionale credesse davvero che l’impatto di Malpensa si dovesse limitare ai Comuni di sedime? Eppure è successo!
Opportunismo e incapacità politica sono stati ritenuti elementi affidabili nella stanza dei bottoni. Questa è la classe dirigente della Regione Lombardia, oramai abituata a banalizzare, sottovalutare le istanze ambientali, considerare il particolare del qui ed ora perché altrimenti la concorrenza del mercato… più importante del disegnare lo scenario generale futuro che rimarrà in gestione alle future generazioni
Ribadiamo che la Commissione tecnica VIA invece ha fornito un parere complesso, ricco di spunti attuali e attuabili, di aspetti legali, di dati, in un’ampia prospettiva per il futuro. La Giunta e la maggioranza in Regione si leggano prima le 274 pagine, solo dopo si esprimano pubblicamente con cognizione di causa e nell’interesse prioritario delle collettività che vivono e lavorano intorno e dentro Malpensa.
27.6.23
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