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Ferito ma vivo: il cedro di 200 anni a Cassano resiste a un fulmine

Il tronco è stato in parte bruciato e si è staccato uno "scheggione" di tre metri, ma l'albero sembra salvo. "È l'abitante più vecchio della città"

cedro di Cassano Magnago fulmine

Duecento e più anni sulle spalle, ne avrà viste di cose, l’alto cedro di via Cantù a Cassano Magnago: martedì notte è stato colpito da un fulmine. Ferito ma ancora vivo, grazie alla sua robustezza. «È l’abitante più vecchio di Cassano Magnago», dice l’assessore Massimo Zaupa, uno che con il mondo naturale di Cassano – le api, i prati, gli alberi – è sempre a contatto.

«Sono intervenuti anche i vigili del fuoco, hanno spento l’incendio che si era sviluppato». Il tronco è ferito su un lato, il fulmine ha distaccato una “scheggia” di tre metri di altezza, ma l’albero pare reggere. È il vegliardo di Cassano Magnago, anche se magari pochi lo sanno: probabilmente l’essere vivente più vecchio della città.

L’albero si trova nel cortile della Comunità Emmanuel: la sua storia così lunga è frutto del fatto che la comunità (fondata dal padre gesuita Mario Marafioti) è ospitata dal 1994 in una storica villa con parco, la Villa Bruschi-Falgari. «Un tempo tutta la zona della marchesa era sottoposta a vincolo, non ci si poteva costruire». La destinazione a fini caritativi ha poi preservato una parte del parco.

Il parco della villa – prima Viscontini, poi  Maffei di Boglio , infine Bruschi-Falgari – si estende tra via Cantù, don Gnocchi e don Milani e comprende diversi alberi di grande valore: il cedro è uno dei due alberi cassanesi di valore monumentale inseriti nell’apposita lista di Regione Lombardia.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 09 Giugno 2023
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