La Pro Patria è iscritta al prossimo campionato di Serie C
La squadra di Busto Arsizio sarà anche il prossimo anno l'unica della provincia a calcare i campi del professionismo. Nel frattempo alcuni beniamini della squadra ringraziano e salutano lo Speroni con la valigia in mano. Lecco verso l'esclusione dalla Serie B
Anche il prossimo anno la Pro Patria militerà in Serie C, e sarà l’unica squadra della provincia di Varese a farlo.
Non senza togliersi qualche sassolino dalle scarpe, la presidente Patrizia Testa aveva preannunciato l’iscrizione in C già al termine della stagione conclusasi ad aprile con i playoff sfiorati di un punto e recentemente vinti dal Lecco, squadra lariana che lo scorso anno fu eliminata nel post season proprio dai tigrotti di Busto Arsizio e che nonostante il successo di domenica sul Foggia potrebbe comunque rimane esclusa dalla B.
Ieri, martedì 20 giugno, è stato infatti pubblicato il comunicato ufficiale da parte della società del sud del Varesotto che certifica la “parola d’onore” mantenuta della numero uno bianco-blu – sulla quale non c’erano mai stati dubbi.
«Aurora Pro Patria 1919 comunica che in data odierna è stata depositata presso gli uffici della Lega Pro a Firenze tutta la documentazione necessaria per completare la pratica di iscrizione al campionato di Serie C per la Stagione sportiva 2023/2024» così la nota diffusa da via Ca’ Bianca, prima di lasciarsi andare in parole di ringraziamento nei confronti di Testa, nominata a febbraio all’interno del consiglio della Lega Pro: «Ieri, oggi, domani…sempre grazie presidente».
CHI RESTA E CHI PARTE, IN ATTESA DELL’ALLENATORE
Con la certezza di giocare anche il prossimo anno nei professionisti, la società ha blindati i primi punti fermi della prossima annata confermando con un nuovo contratto il capitano Giovanni Fietta e i giovani Piran e Citterio, mentre alcuni tigrotti hanno già salutato la Pro Patria. Sui social dei calciatori, tra una foto di meritato riposo e relax, si possono infatti leggere parole di gratitudine nei confronti della città e della tifoseria per l’anno trascorso sui campi dello Speroni, vissuto “alla grande” per circa 3/4 della stagione prima del lunghissimo digiuno di vittorie durato 11 partite che di fatto ha spostato le ambizioni dei bianco-blu dal quarto posto di inizio febbraio (-4 dal vertice) alla salvezza ottenuta matematica solo alla penultima giornata grazie al gol al 99esimo minuto di Chakir – attaccante che sul contratto siglato “in media res” avrebbe l’opzione per il 2024, ma il cui prolungamento non è mai stato pubblicamente comunicato.
IPOTESI COLOMBO IN PANCHINA – Proprio l’amaro finale di stagione ha congelato anche ogni possibile trattativa di rinnovo tra il direttore sportivo Sandro Turotti e l’allenatore Jorge Vargas, auto-congedatosi una volta raggiunta la salvezza sul campo. Il ds biellese continua a giocare a carte coperte per costruire la squadra, mentre da Busto Arsizio fanno sapere che per il nome del successore del mister cileno c’è ancora da aspettare – per lo meno fino quando il contratto di Vargas non andrà ufficialmente in scadenza (30 giugno) – anche se prende sempre più piede l’ipotesi di una promozione interna per i due assistenti tecnici ed ex calciatori bustocchi Riccardo Colombo (capitano fino a maggio 2022) e Beppe Le Noci (già collaboratore con Prina e poi viceallenatore di Sala e Vargas).
DEL FAVERO TORNA ALLA JUVE – Terminato il prestito annuale, il primo calciatore a dire ufficialmente addio a Busto Arsizio è stato il portiere titolare Mattia Del Favero, al quale spettava il non semplice, ma pur sempre ultimato, compito di sostituire Elia Caprile – nel frattempo passato al Bari e autore di una straordinaria prestazione nello spareggio per la Serie A contro il Cagliari.
«Grazie Aurora Pro Patria per avermi permesso di tornare a giocare con continuità, ne avevo davvero bisogno dopo due anni e mezzo veramente complicati per me. Non lo dimenticherò mai». Così l’ultimo guardiano dei pali dello Speroni, adesso alla ricerca di una nuova squadra con cui accasarsi via Juventus, magari in una categoria superiore, dove tuttavia in passato la carriera del “super campione di Italia” (2019) aveva sentato a decollare a causa di un infortunio alla spalla.
NDRECKA RINGRAZIA – Aria di addio anche per Angelo Ndrecka. L’esterno mancino su Instagram ha speso parole di ringraziamento, che fanno rima anche con separazione: “porterò dentro di me ognuno di voi”. D’altronde il motorino italoalbanese una chance in Serie B la meriterebbe. E così la società potrebbe approfittarne per ricavare un prezioso tesoretto dalla cessione del suo giocatore più costante per rendimento, riscattato dalla Lazio nel corso dell’anno. Uno scenario già visto per tante promesse sbocciate della Serie C, come successo per Federico Gatti, difensore passato da Busto nel 2021 e capace di togliersi di dosso l’iniziale scetticismo dell’esigentissimo ambiente juventino grazie al lavoro e a un gol in semifinale di Europa League all’ultimo respiro.
PIU PREANNUNCIA L’ADDIO – Altro commiato doloroso è infine quello di Alessandro Piu, il giocatore più amato dai tifosi bianco-blu al pari del #10 Gianluca Nicco, che invece ha approfittato dalla pausa estiva per convolare a nozze. Le parole dell’attacante affidate ai social non lasciano scampo a grandi dubbi: «Probabilmente le nostre strade si divideranno ma una cosa è certa la Pro Patria rimarrà per sempre nel mio cuore».
LECCO VERSO L’ESCLUSIONE DALLA SERIE B
Per una Pro Patria certa della permanenza in Serie C, c’è invece un Lecco intrappolato in un limbo in cui le porte del Paradiso della Serie B sembrano essersi improvvisamente sbarrate dopo l’euforia di domenica.
Dopo il “caso” Pordenone, alle prese con l’istanza fallimentare e senza iscrizione al prossimo campionato, regna così un nuovo momento di confusione all’interno della Serie C, anche se in questo caso sarebbe meglio parlare dell’ascensore che porta alla B: alla squadra lombarda la vittoria sul Foggia di Delio Rossi nella finalissima playoff potrebbe infatti non bastare. La promozione in serie cadetta sarebbe così ulteriormente rimandata, nonostante i già 50 anni di attesa.
Il motivo risiede nei problemi di sicurezza e ordine pubblico previsti al Rigamonti Ceppi di Lecco in vista del bacino di utenza di un campionato importante e di carattere nazionale come quello della B (la C è divisa in tre gironi per fasce territoriali – nord, centro e sud). La società di Di Nunno per correre ai ripari adesso punta nell’ultime ore utili a trovare accoglienza in Veneto, all’Euganeo – la “casa” del Padova che – sia come società che come città – avrebbe dato la disponibilità per ospitare i rivali delle ultime stagioni. Senza però il benestare della prefettura – non ancora pervenuto – il club non potrà ad ogni modo ancora considerarsi in B. E, come riportato da molte testate sportivo fra cui la Gazzetta dello Sport, gli uffici della Lega hanno fatto sapere di non essere disposti a concedere ulteriori deroghe per l’iscrizione.
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