A Busto Arsizio 12 oratori a pieno regime, don Matteo: “Così ricuciamo la fiducia tra le generazioni”
Oltre 3200 bambini e 570 animatori riempiono le strutture parrocchiali sotto lo sguardo attento del nuovo coordinatore della pastorale giovanile: “Fino al 7 luglio siamo i custodi della gioventù bustocca"
Quando a Busto Arsizio partono gli oratori estivi vengono coinvolte migliaia di persone: 3252 bambini, 570 animatori, centinaia di volontari (più difficili da quantificare con precisione) che permettono ai 12 oratori della città di offrire servizi (bar, cucina, pulizie).
A capo di tutto c’è don Matteo, un prete di 35 anni, arrivato meno di un anno fa (a settembre) con il ruolo di coordinatore della pastorale giovanile della città di Busto Arsizio: «La mia è una responsabilità condivisa con suore, educatori e gli altri preti coi quali mi sono confrontato per offrire una proposta unitaria».
Nel dettaglio i numeri dicono che l’oratorio più grande è quello di San Luigi (parrocchia San Giovanni) con 470 bambini e 120 educatori mentre il più piccolo è quello del Redentore con 90 bambini e 17 educatori. In mezzo ci sono Madonna Regina, Borsano, Sacconago, Beata Giuliana, Santi Apostoli, Sant’Anna, San Giuseppe, Sant’Edoardo, San Filippo (parrocchia San Michele) e Sacro Cuore. Don Matteo parla di numeri stabili e «di un ritrovato aumento dopo il periodo del covid. Come sempre si inizia il primo lunedì dopo la fine della scuola e si finisce il 7 luglio».
A Busto Arsizio la realtà oratoriale è talmente consolidata che anche i centri estivi partono quasi tutti la seconda settimana di luglio: «Questo perchè (anche grazie al contributo del Comune) i costi sono calmierati e unitari – spiega don Matteo – il costo si aggira sui 20 euro a settimana ma un paio di parrocchie fanno pagare anche meno»
Don Matteo spiega che gli oratori rispondono anche ad un bisogno importante per tante famiglie fragili: «Diamo una risposta a molte famiglie che sono seguite dalla Caritas o da altri enti che ce li segnalano. Per loro l’oratorio è gratis. Parliamo del 5% dei bambini che li frequentano».
Un impegno che inizia al mattino e che va avanti fino alle 17-17,30, quello assicurato dalla comunità pastorale che risponde, quest’anno, al motto Tu per tutti, deciso dalla Fondazione oratori milanese che propone ogni anno un percorso che coniuga i precetti cattolici con l’impegno civile: «C’è un momento di preghiera al quale partecipano tutti i ragazzi di famiglie cattoliche, mentre chi non lo è può stare in disparte (gli oratori sono frequentati anche da bambini di famiglie musulmane) e poi c’è il momento più civico in cui si analizza una parola ogni giorno correlata al tema del prendersi cura. L’obiettivo è trasmettere a tutti il concetto del mettersi in gioco aiutando il prossimo» – aggiunge il responsabile degli oratori bustocchi.
Gli oratori, inoltre, assicurano anche attività esterne come le giornate alla piscina alla Manara e le gite al parco Alto Milanese, momenti di svago e di riscoperta del territorio.
Don Matteo, infine, riflette sul ruolo sociale degli oratori in questa fase delicata che segue quella del Covid dove le relazioni dirette sono state sostituite per un lungo periodo da quelle digitali e a distanza: «La fragilità post pandemia è ancora presente per alcuni dei bambini e ma anche per gli animatori. Per quanto riguarda i bambini l’oratorio offre la possibilità di tornare a socializzare in modo sano e sereno. Abbiamo notato qualche difficoltà da parte di alcuni ad entrare in relazione con gli altri. Per quanto riguarda gli animatori l’oratorio offre una possibilità di crescere e diventare grandi. Affrontano la difficoltà del prendersi cura dei più piccoli, allenano la pazienza ma si fortificano perché lo fanno con gli amici. Altro aspetto importante per loro e che qui si fa tutto gratuitamente e non c’è sempre un compenso. Anche per gli adulti è un momento importante perchè fanno fatica ad affidarli ad altri e l’oratorio permette loro di avere più fiducia nei giovani che devono accudirli».
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