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“Altro che rave, il Woodoo è un successo e rispetta le regole”

Dopo il duro attacco della Lega al festival di musica elettronica, l'assessore Passuello difende gli organizzatori e puntualizza sulle regole definite per l'evento. "Definirlo un rave è una offesa anche alla nostra area feste"

Woodoo quarta serata

«Chi parla del Woodoo di rave party non capisce nulla di musica. Ed è offensivo anche verso la nostra area feste». L’assessore alla cultura e tempo libero di Cassano Magnago, Alessandro Passuello, replica a stretto giro alla Lega (di Cassano) che ha attaccato duramente il “festival nel bosco”, definendolo un rave party e parlando di regole violate.

Il festival è una iniziativa privata dell’associazione Le Officine ma è sostenuto pienamente dall’amministrazione, che collabora anche per diversi altri eventi. Ecco perché Passuello non può esimersi da una replica. Che parte da un dato: «Anche quest’anno il Woodoo è stato un successo, soprattutto quest’anno, perché si è cambiato completamente genere, puntando sull’elettronico di qualità, da festival e non da discoteca» dice il delegato del sindaco Ottaviani. «Chi parla del woodoo di rave party non capisce nulla di musica, perché parliamo di musica molto diversa da quella di un rave».

Ma soprattutto diverso è il contesto, sottolinea: «La nostra area feste non è un campo di patate non attrezzato, senza null’altro che casse che sparano musica: è un gioiello, un luogo di aggregazione. Per questo dico che l’accostamento del Woodoo ad un rave è offensivo. L’area feste è seguita da una Commissione Sicurezza e ha un piano di sicurezza predisposto (e pagato) dalle Officine, che rimane poi a disposizione anche delle altre realtà che usano l’area feste».

Generico 24 Jul 2023
Passuello, a sinistra, con alcuni degli organizzatori del festival e di altre iniziative come il Comics&Games

Ma al di là della definizione di rave, che potrebbe lasciare il tempo che trova, ci sono anche contestazioni specifiche rispetto al mancato rispetto delle regole. 
Avete verificato il rispetto degli orari?
«Gli orari sono stati perfettamente: il festival aveva una deroga sugli orari firmata dal sindaco e a quelli si sono attenuti. Che qualcuno ritenga che le 2.30, solo al venerdì e al sabato, non sia un orario consono è un altro tema: il rispetto delle norme però c’è sempre stato».

E rispetto agli “sconfinamenti” su terreni attigui?
«Se qualcuno, qualche singola persona, è uscito dall’area è per responsabilità sua: all’interno e nelle immediate vicinanze c’era comunque sempre il controllo dello staff del festival e non abbiamo avuto segnalazioni specifiche. L’attenzione alla sicurezza è sempre massima»

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 27 Luglio 2023
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