La lotta dei Canadair contro gli incendi in Europa passa anche da Malpensa
Dove c'è l'unico simulatore per questi aerei specializzati, ricorda anche un articolo dedicato dalla Bbc ai mezzi anfibi antincendio famosi in tutto il mondo. Un servizio difficile e talvolta mortale, che ormai non riguarda solo l'estate e che sempre più spesso tocca anche le montagne del Nord Italia
Per quanto esistano anche altri modelli, l’aereo antincendio ha soprattutto un nome: Canadair.
Se non intervengono gli elicotteri, ma i velivoli ad ala fissa, è automatico parlare del velivolo per antonomasia, quel Canadair che poi è passato alla canadese Bombardier (con produzione fino al 2015) e che da mezzo secolo è protagonista della lotta al fuoco.
La Bbc ha dedicato recentemente un servizio a questi robusti bimotori anfibi e agli uomini (e le donne) che li pilotano. Piloti – sono due a bordo – che talvolta sacrificano la loro vita in condizioni di lavoro estreme, come accaduto al 34enne Christos Moulas e al 27enne Pericles Stefanidis, precipitati sulle alture di Karystos, in Grecia orientale. O a Matteo Pozzoli e Roberto Mazzone, morti nell’autunno 2022 in Sicilia.
La televisione inglese ha toccato nel suo racconto proprio la Sicilia, che più ancora che in altre estati è tormentata dagli incendi boschivi che hanno toccato in particolare l’anfiteatro di colline e monti intorno al capoluogo Palermo. La bbc ricorda che l’Italia ha una delle maggiori flotte in Europa, 18 aerei e un centinaio di piloti.
«Usiamo l’inverno per prepararci al peggio» sintetizza il comandante Giulio Fini. In Italia c’è un centro di addestramento a Roma e anche l’unico simulatore di Canadair CL-415, allestito da Ansett accanto alle reti dell’aeroporto di Milano Malpensa, luogo scelto perché baricentrico rispetto all’Europa e in particolare ai Paesi più a rischio incendio (i maggiori operatori europei sono Francia, Italia, Grecia, Spagna, Croazia).
Lo avevamo raccontato in due diversi articoli e con un video:
La preparazione specifica è tecnica sul velivolo bimotore (capacità di carico 6mila litri) ma anche sul contesto operativo: «Sapere che tipo di vegetazione sta alimentando l’incendio, così come il tipo di territorio attraversato dalle fiamme, ci aiuta a capire come si svilupperà l’incendio», racconta ancora il comandante di Canadair (qui il servizio completo della Bbc).
Gli ambienti – anche solo limitandosi all’Italia – sono molto diversi, si va dai monti di Alpi e Appennini alle aree costiere, che nella Penisola sono spesso anche molto abitate, a volte anche a ridosso di grandi città, come ad esempio Palermo o Genova. I piloti spesso hanno poco tempo per il breafing, dovendo raggiungere rapidamente le aree interessate dagli incendi, partendo dalle principali basi di assegnazione (per il Nord-Ovest è ad esempio l’aeroporto di Genova Cornigliano).
Canadair in fase di rifornimento dal Lago MaggioreIn futuro la flotta antincendio europea sarà potenziata grazie ad un ordine congiunto di ventidue De Havilland Dhc-515, nuova generazione di anfibi specializzati, sempre eredi della tradizione canadese. L’arrivo di nuovi aerei è previsto nel 2027, secondo le ultime notizie.
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