Nel 2024 via ai lavori sulla frana del Belvedere: diventerà nuovo accesso al Ticino da Somma
Dal Pnrr quasi 2,5milioni di euro, 700mila ne metterà il Comune. Il progetto prevede anche un sentiero con sei tornanti che dopo mezzo secolo unirà di nuovo il quartiere del Belvedere alla zona del Panperduto
![frana belvedere somma lombardo](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2023/07/frana-belvedere-somma-lombardo-1477547.610x431.jpg)
Sono passati undici anni dal maggio 2012, quando una frana si staccò dalla costa del Ticino a Somma Lombardo, sopra la nota località del Panperduto. E adesso sembra la volta buona per la sistemazione definiva dell’area.
«Ci è arrivata la comunicazione che il recupero sarà finanziato con fondi Pnrr per dissesto idrogeologico per 2.476.000 euro» dice con soddisfazione il sindaco di Somma Stefano Bellaria.
«Dopo anni che chiediamo risorse a ogni ente, finalmente siamo riusciti a ottenere finanziamento. Come già previsto dal piano opere triennale, nel 2024 si potrà partire» assicura il primo cittadino.
Il Comune si stava attrezzando già per “chiudere la partita”, ma adesso diventa tutto più facile: il progetto esecutivo «è già pronto», il valore dell’opera è 3,2 milioni di euro e quindi il Comune dovrà integrare solo in misura limitata, per circa 700mila euro. «Vedremo se accendere mutuo o usare avanzo, ma non è problema recuperare quel che manca».
Tempi? Diciotto mesi di lavori, da fine estate 2024.
La frana di Somma, “è una ferita che si sana”
Per Somma la frana del belvedere è un capitolo aperto da veramente tanto tempo, da undici anni. E giustamente Bellaria parla di «una ferita che si sana», perché certo era stata cauterizzata (riaprendo anche il transito lungo la strada tra Ticino e Panperduto), ma il costone franato è sempre lì.
«Non è solo una messa in sicurezza ma anche di riqualificazione , con la realizzazione anche di un sentiero di accesso dal belvedere al Panperduto. Partendo da un evento sfortunato, al 2 maggio 2012, si è ottenuta occasione per aprire una nuova via».
Una strada che in realtà «storicamente già esisteva, i più anziani ricordano la discesa da via Villoresi “ai canali”», prima che la urbanizzazione della cima del costone del belvedere cancellasse il rapporto tra quel pezzo di Somma e il fiume.
![grana Somma](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2023/07/grana-somma-1477541.610x431.jpg)
Come sarà sistemata la costa sul Ticino al Panperduto
Il progetto prevede di regolare il fronte alto della frana e risistemare anche il piede, vale a dire la parte più bassa già messa in sicurezza.
Sul lato sinistro (guardando la frana da sotto) saranno messi in opera «”berlinesi” per sostenere il terreno della cascina Belvedere» dice l’assessore ai lavori pubblici Edoardo Piantanida. «Dal lato opposto viene “addolcito” il ciglio. Mentre lo scarico del depuratore non arriverà più sulla sponda ma sarà portato più dentro nel fiume».
![grana Somma](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2023/07/grana-somma-1477538.610x431.jpg)
Sarà creato appunto un “sentiero”, che in realtà sarà una piccola strada carrabile, con un totale di sei tornanti per assicurare una pendenza più dolce per risalire la costa. Un aspetto interessante, perché la nuova via sarà accesso pedonale, ma anche nuovo accesso alternativo ciclabile.
La risistemazione prevede infine di «ripiantiumare con piante autoctone, su indicazione del Parco del Ticino» conclude Piantanida.
I tempi dell’intervento
Il cantiere richiederà, come detto, diciotto mesi, un anno e mezzo.
Ma quando si parte?
Prima c’è un passaggio obbligato che anticipa la sistemazione: «Verranno rifatte e riposizionate le condutture dal depuratore, per garantire una tenuta nel lungo periodo» continua Bellaria. Le attuali condutture infatti sono ancora quelle realizzate in via d’urgenza undici anni fa.
Adesso ci sarà un intervento definitivo, per così dire, di competenza del gestore unico del ciclo dell’acqua, Alfa srl: «Alfa ha già dato incarico per progettazione definitiva. Questa settimana abbiamo un incontro con Alfa e Ato per definire».
Anche per i vincoli su uso dei fondi Pnrr, la sistemazione effettiva dovrà partire «entro settembre-ottobre 2024, noi auspichiamo anche prima» continua Bellaria.
Se si calcolano 18 mesi di lavoro, si finirà nel 2026, a quattordici anni dalla frana, innescata da un cedimento della condotta delle acque del depuratore. Due anni dopo la Regione trovò fondi per il recupero, che sarebbe stato coordinato dal Consorzio Et Villoresi, il Comune avrebbe dovuto metterci 800mila euro. Incredibilmente l’amministrazione di allora (che pure era di centrodestra, affine alla Regione) rifiutò di procedere. Ci sono voluti altri dieci anni ma ora pare sia la volta buona
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