Sono le 20,30 e Villa Montevecchio a Samarate è gremita di cittadini. Sazi dal buffet si accingono ad occupare le sedie nel giardino della villa. L’affluenza, nonostante il maltempo e l’essere a ridosso delle ferie estive, è sorprendente: più di ottanta concittadini si sono accomodati, pronti ad ascoltare quanto ha da
confessare l’autore.

Così partecipato è l’evento di chiusura delle serate culturali estive, patrocinate dall’amministrazione del Comune della Città di Samarate, realizzate grazie all’impegno delle associazioni culturali locali.
Samarate Loves Books ed E20Diversi si sono infatti impegnate a proporre nei mesi di giugno e luglio attività di promozione culturale; primi tra tutti Reading, letture ad alta voce per bambini e bambine e presentazioni letterarie.

L’autore scelto per la serata conclusiva organizzata da E20Diversi con la partecipazione di Samarate Loves Books? Vitali con il suo “Genitori cercasi”.
Ecco che allora il microfono spetta ad E20Diversi. Si inizia la serata con la definizione di gente di lago, che emerge dalle risposte dello scrittore bellanese alle interrogazioni degli autori della serata. Dopo aver classificato la sua gente non lazzarona ma contemplativa, l’invitato nato e cresciuto in un paese
della riva lecchese del Lario, è pronto per il proseguimento di serata.

Ad introdurre il pubblico al libro oggetto della presentazione c’è una lettrice dell’associazione Samarate Loves Books che ha proposto il Prologo di “Genitori cercasi”, edito Einaudi e proprio della collana stile libero big.
Dalla lettura al pubblico risulta chiaro che lo stile non è quello del classico romanzo della gente di lago di Vitali, al quale il suo pubblico è affezionato. Tuttavia, lo scrittore ammette di non aver avuto timore ad osare entrando in una collana esclusiva dallo stile estraneo a quello suo solito, ma che il rischio era necessario
perché a lui sperimentare piace.
L’autore inizia così ad addentrarsi nel romanzo, illustrando scelte di stile narrativo e di nomi assegnati ai personaggi del libro. Viene presentato Velarus, protagonista della narrazione, un invisibile agli occhi di quelli che per convenzione chiama mio padre e mia madre.

«Chi sono gli invisibili? Tutti avremmo una categoria di invisibili da menzionare»: così l’autore interroga il pubblico e, dopo aver ricordato la sua attenzione e concreta vicinanza a persone con disturbi della psiche, Vitali centra il punto.
Ammette che gli invisibili sono tanti, e che tra i tanti ci sono anche i bambini e le bambine morti pochi giorni
fa in mare, minori non accompagnati, figli per cui i genitori speravano in un futuro migliore, che da qualche giorno sono scomparsi, così da rendere inamovibile l’etichetta dell’invisibilità, dal momento che ora saranno solo i pesci ad occuparsi di loro. Il silenzio s’era fatto fitto, ma un applauso caldo lo stava sciogliendo in un baleno.
L’intervista prosegue con il gioco di cui Vitali sostiene di essere sempre vittima in quel di Samarate: l’intervistatrice legge un estratto e l’autore indovina il titolo del libro. Questa volta Vitali l’azzecca: punto pieno. Si tratta di un commento ad uno scatto de “Il ritratto di Bellano: la fotografia di un paese del Lago di Como”, raccolta di scatti fotografici di Borleghi commentati da Vitali.

Dopo uno spazio aperto per interventi dal pubblico, la presentazione di “Genitori cercasi” e del progetto “Il ritratto di Bellano: la fotografia di un paese del Lago di Como” che è libro e mostra ancora in corso, la serata si conclude con buffet di dolci e firmacopie. Ora non resta che attendere ottobre, per la successiva presentazione letteraria di Andrea Vitali con Samarate Loves Books.