La guerra dell’acqua nel Lago Maggiore: “Agricoltura sacrificata per turisti e traghetti”
Se il livello del Lago Maggiore dovesse arrivare a -40 centimetri sullo zero ci sarebbero problemi per la navigazione. Da qui parte l'accusa del Consorzio Est Sesia sulla volontà di sacrificare il riso al turismo
La decisione di tagliare l’acqua erogata dal Lago Maggiore nel Ticino e da lì al sistema che alimenta migliaia di campi agricoli non è passata inosservata. Il Consorzio Est Sesia -l’ente che regola l’approvvigionamento idrico di 25.000 agricoltori in Piemonte- si è infatti scagliato contro la decisione accusando il Consorzio del Ticino di sacrificare i raccolti per non danneggiare il comparto turistico.
L’accusa: “Agricoltori sacrificati per non danneggiare Ferragosto”
“Oggi si sta consumando un ennesimo brutto capitolo per l’agricoltura del territorio che produce il 90% del riso nazionale, quello di essere passati all’ultimo posto della catena dei bisogni e delle priorità: dopo il consumo idropotabile, infatti dovrebbe venir l’agricoltura -si legge nella nota diffusa nei giorni scorsi-. Invece, con stupore oggi si scopre che il programmato e possibile raggiungimento di quota -0,50m sullo zero idrometrico all’idrometro di Sesto Calende (oggi -0,30m) è impedito dal fatto che non si potrebbe oltrepassare la quota di -0,40m pena la difficoltà per grandi imbarcazioni turistiche di attraccare e navigare per il Lago Maggiore: e quindi, dietro forti pressioni degli imprenditori e dei politici del lago destate dall’approssimarsi delle feste ferragostane e dal timore di ledere gli interessi turistici, è giunta la decisione del Consorzio del Ticino di far togliere 60 metri cubi al secondo complessivi dalle dispense irrigue erogate, equamente ripartiti tra le due sponde, con già l’ipotesi di togliere ulteriormente portata qualora la discesa verso il -40 non fosse sotto controllo”.
Una decisione, quella di salvaguardare i traghetti, che al Consorzio non è piaciuta affatto. “Alle numerose richieste di Est Sesia di attendere qualche giorno sulla richiesta di vedersi privare di ben 30 mc/s dall’imbocco del canale Regina Elena (in questo momento di vitale importanza per la riuscita della stagione irrigatoria estiva) il Consorzio del Ticino ha opposto un secco rifiuto attivando le riduzioni da monte e costringendo Est Sesia a manovre compensative di diminuzione della portata del Canale Regina Elena per non incidere negativamente sulle derivazioni irrigue di sponda sinistra (Naviglio Grande – Est Ticino Villoresi), che avevano già effettuato la diminuzione, esponendo i due Consorzi danneggiati a una inutile guerra fratricida”.
Un durissimo comunicato che si chiude con una serie di domande: “A quanti quintali di riso italiano bisogna ora rinunciare per il comparto turistico? Il riso prodotto sulle nostre tavole deve provenire dal territorio o dall’estero? La buona qualità ambientale dei corpi idrici si ottiene controllando i processi di depurazione degli scarichi che sversano nei fiumi o lasciando più acqua in alveo (cioè impedendo agli Utenti agricoli di derivarla) per diluirli? La buona riuscita delle feste ferragostane vale gli ingenti sacrifici del comparto agricolo?”.
La risposta del Consorzio del Ticino: “Giusto equilibrio tra tutti gli utilizzatori”
“Mi stupisce che Est Sesia, un tempo consorzio modello, vi abbia fornito informazioni infondate, pretenziose e inopportune -scrive oggi in una lettera Doriana Bellani, il direttore del Consorzio del Ticino-. L’atto di disobbedienza messo in campo da Est Sesia lunedì 7 agosto, ovvero il non aver effettuato le manovre richieste di riduzione dei prelievi, è un fatto grave mai registrato in 80 anni di regolazione che ha dimostrato sfregio e e mancanza di rispetto nei confronti degli altri utenti che pur trovandosi nelle stesse condizioni di difficoltà attuavano le riduzioni di loro competenza”.
La direttrice del Consorzio mette poi nero su bianco i numeri dell’acqua erogata al sistema irriguo calcolando che dal 17 giugno scorso al 10 agosto gli afflussi a lago sono stati di oltre 700 milioni di metri cubi mentre i deflussi pari a più di mille milioni, con un deficit di 337.158.720.
Quindi “consapevole dell’importanza del servizio di navigazione, ho comunque secondo i criteri utilizzati in base alle norme, con il giusto equilibrio per far sì che in assenza di pioggia il livello calasse con la massima gradualità fino a pareggiare gli afflussi e i deflussi. All’ente spetta l’equa ripartizione tra le utenze e poi è compito di ciascun utente distribuire nei propri campi l’acqua derivata nei limiti consentiti senza creare danni agli altri utenti e gestendo le difficoltà all’interno del proprio comprensorio”.
Le spiagge infinite del Lago Maggiore, dove l’erba cresce al posto dell’acqua
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