La scomparsa progressiva delle banche nel Varesotto: i numeri comune per comune
Le statistiche della Banca d'Italia ci mostrano un quadro dettagliato di questa evoluzione: nel 2015 erano 96 i comuni serviti da una banca, oggi sono 76 con la metà degli sportelli
La provincia di Varese ha vissuto in questi anni una trasformazione notevole nel panorama dei servizi bancari. Una volta, la maggior parte dei suoi comuni (in totale sono 136) poteva vantare la presenza di almeno un istituto bancario o uno sportello per i prelievi.
Oggi, molti di questi comuni si trovano privi di tale servizio, un segno tangibile di come il mondo bancario stia evolvendo e con esso, di conseguenza, il rapporto della clientela e i problemi per le fasce di popolazione più anziana.
Si tratta di un tema ricorrente ogni qual volta si ha notizia della chiusura di banche o sportelli sul territorio. Per osservare la situazione da un punto di vista più esteso, tuttavia, abbiamo ricostruito un quadro provinciale sulla trasformazione della presenza territoriale degli istituti di credito.
Le statistiche della Banca d’Italia ci mostrano un quadro dettagliato di questa evoluzione. Al 31 dicembre 2015, la provincia di Varese contava 425 sportelli bancari che servivano ben 96 dei suoi comuni, con una densità di 48 sportelli ogni 100.000 abitanti. Tuttavia, spostando lo sguardo al 31 dicembre 2022, il paesaggio è cambiato drasticamente. Il numero di sportelli è precipitato a 275, servendo solamente 76 comuni e con una densità ridotta a 31 sportelli ogni 100.000 abitanti.
Come è mutata la presenza delle banche nei comuni del Varesotto
Nel 2015, la città di Varese, cuore pulsante della provincia, vantava ben 66 sportelli bancari. Nel corso degli anni, questo numero è progressivamente diminuito, raggiungendo i 40 sportelli nel 2022. Questa tendenza non è isolata solo al capoluogo, ma si riflette in molti altri comuni del Varesotto. Ad esempio, Tradate, che nel 2015 aveva 12 sportelli, ne ha visti ridurre il numero a 6 nel 2022. Anche Busto Arsizio, cuore della provincia produttiva, ha visto una diminuzione, passando da 40 sportelli nel 2015 a 27 nel 2022.
Tuttavia, non tutti i comuni hanno vissuto una contrazione. Alcuni, come Angera e Carnago, hanno mantenuto stabile il numero di sportelli negli anni, mentre altri, come Besano e Caravate, hanno visto scomparire completamente la presenza bancaria nel corso degli anni. A livello territoriale si può notare dalla mappa che la maggiora nel sud della provincia la quasi totalità dei comuni è servito da almeno una banca mentre la “desertificazione bancaria” è visibile soprattutto al nord.
Cosa ha scatenato un cambiamento così radicale?
Innanzitutto, l’ascesa e la diffusione dei servizi bancari online hanno giocato un ruolo cruciale. Con la comodità e l’efficienza offerte dalla banca digitale, sempre più persone hanno iniziato a gestire le proprie finanze da casa o attraverso dispositivi mobili, riducendo la necessità di recarsi fisicamente in banca.
In parallelo, gli istituti bancari hanno affrontato crescenti pressioni per ottimizzare i costi. Mantenere uno sportello fisico comporta spese significative, tra cui affitti, stipendi e manutenzione. Di fronte alla sfida di bilanciare i bilanci, molte banche hanno scelto di chiudere le filiali meno trafficate, spostando l’attenzione e le risorse verso aree con maggiore affluenza di clienti.
Questo cambiamento, sebbene rappresenti l’adeguamento della provincia di Varese alle tendenze nazionali e non solo, solleva alcune preoccupazioni. Su tutti per coloro che potrebbero trovarsi in difficoltà senza l’accesso a un servizio bancario fisico, sia per limitazioni tecnologiche che per una semplice preferenza personale. C’è poi tutta la partita dei servizi alle imprese. La presenza di una banca su un territorio garantiva anche maggiore capacità di seguire la clientela degli imprenditori.
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