“Aumento di 60mila euro all’amministratore di Trenord, nessun rispetto per i pendolari”
La denuncia del Pd, che hanno tratto i dati da una relazione dell'azienda: Marco Piuri passerebbe da 568mila euro a 627mila euro annui. "Mentre ai pendolati si aumentano biglietti e abbonamenti"
«La retribuzione del manager di Trenord aumenta del 20%, nessun rispetto dei pendolari». Lo denuncia Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd, insieme agli altri colleghi al Pirellone, di fronte al dato sulla retribuzione del dg e amministratore delegato Marco Piuri.
«Il Gruppo regionale del Pd ha depositato un’interrogazione per conoscere le ragioni dell’aumento del 20 per cento dello stipendio del direttore generale di Fnm, che è anche amministratore delegato di Trenord». La retribuzione del manager dei trasporti, si legge nella Relazione sulla remunerazione e sui compensi corrisposti di Fnm, pubblicata sul sito dell’azienda, «per il 2022 è stata quantificata in 627mila euro, di cui 212mila di parte variabile dovuta al raggiungimento di alcuni obiettivi, il più importante dei quali è un valore target dell’Ebitda, cioè un indicatore che misura l’utile di impresa al netto di tasse, interessi, ammortamenti e svalutazioni. La retribuzione dell’anno precedente era pari a 568mila euro, dunque l’aumento è di 60mila euro in un solo anno».
Con l’interrogazione, rivolta agli assessori al Bilancio e partecipate e ai Trasporti, il Pd chiede di sapere se la Giunta regionale sia stata messa a conoscenza di questo aumento e se abbia una posizione al riguardo; se sappia su quali presupposti la componente fissa della retribuzione sia aumentata di quasi il 20 per cento; se Regione ritenga opportuno che la parte variabile della retribuzione si basi esclusivamente su indicatori finanziari e non sul raggiungimento di obiettivi di reale miglioramento del servizio per gli utenti e i pendolari; se con il rinnovo del contratto di servizio a Trenord verrà valutato un riassetto organizzativo del management o se resterà tutto invariato.
«Questa Regione ci ha abituati a tutto, ma ora stiamo esagerando» commenta Astuti. «Siamo in tempi di crisi, ai pendolari la Giunta impone l’aumento di biglietti e abbonamenti, ma intanto a chi è a capo di Fnm e Trenord viene aumentata la retribuzione di quasi il 20 per cento, ed era già elevatissima. Non c’è rispetto dei pendolari, anzi, di tutti i cittadini lombardi. Capirei se il servizio ferroviario fosse migliorato in modo sostanziale, ma questo chiaramente non è accaduto. A Palazzo Lombardia qualcuno deve spiegare come mai”.
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