“Avrò cura di noi”: un anno dopo la sparatoria di Turbigo, un libro per ricordare Emanuel Rroku
Il ricordo di Emanuel Rroku tracciato da Ilaria Scibilia, 22enne di Busto Arsizio che da sette anni era la sua ragazza
Nella notte tra il 16 e il 17 settembre dello scorso anno una sparatoria a Turbigo costava la vita a Emanuel Rroku, 23enne ucciso da un colpo di arma da fuoco che lo ha colpito alla carotide a valle di un violento alterco nei pressi di un bar in via Allea Comunale. Un anno dopo a ricordare il giovane arriva un libro: “Avrò cura di noi”, disponibile su Amazon proprio da domenica 17 settembre, 12 mesi esatti dopo l’omicidio.
A mettere nero su bianco il ricordo di Emanuel Rroku è stata Ilaria Scibilia, 22enne di Busto Arsizio che insieme a lui è cresciuta e che da sette anni era la sua ragazza: un gesto con cui la giovane ha voluto rendergli «omaggio per la persona che è stato in vita», ma anche lanciare «un messaggio contro la violenza ingiustificata», che ora si augura si diffonda il più capillarmente possibile soprattutto nel territorio dove il 23enne ha perso la vita.
Per l’omicidio del 23enne è oggi a processo Gjinaj Rigels, chiamato a rispondere di omicidio volontario dalla Procura di Busto Arsizio a seguito delle indagini portate avanti dal sostituto procuratore Ciro Caramore con i carabinieri della Compagnia di Legnano. Per fare luce sulla sparatoria la Corte d’Assise di Busto Arsizio ha anche disposto una perizia affidata al RIS di Parma, per il quale nelle scorse settimane c’è stata anche una ricostruzione in loco della scena del delitto: agli esperti il compito di stabilire non solo la dinamica dei fatti, ma anche la posizione di chi ha sparato – in particolare chiarendo la posizione reciproca di chi ha premuto il grilletto e della vittima – e se ci siano stati colpi di rimbalzo.
LA QUARTA DI COPERTINA DI “AVRÒ CURA DI NOI”
Ilaria ha ventun anni e una vita tranquilla. Lavora come educatrice in una scuola, ha una famiglia che ama ed è fidanzata da sette anni con Emanuel. I due ragazzi sono innamoratissimi e progettano un futuro insieme. Ma il destino ha altri piani.
Che cosa succede quando perdi l’amore della tua vita da un momento all’altro, per mano di un gesto di violenza senza senso? Perché, semplicemente, si trovava nel posto sbagliato nel momento sbagliato?
Succede che ti senti crollare il mondo sotto i piedi, e tutto ciò che hai vissuto fino ad allora ti sembra non avere più alcun senso.
Soffri, sprofondi nel dolore, ripercorri tutti i momenti vissuti insieme e ti lasci sopraffare dai ma, dai se e dai perché. Da infinite domande senza risposta.
Pensi che la vita non abbia più senso. Perdi la voglia di vivere.
Ma poi a un certo punto capisci quanto la vita sia preziosa, e tu che hai ancora la possibilità di viverla e di plasmarla in base ai tuoi desideri non puoi non farlo. Devi continuare a vivere. Devi farlo anche per lui che non c’è più.
Così Ilaria passa attraverso tutte le fasi del lutto e piano piano, faticosamente, prova a ricreare la mappa della sua esistenza, dopo il trauma che l’ha mandata in mille pezzi.
Come i vasi rotti ricostruiti con la tecnica giapponese del “kintsugi”, Ilaria pian piano prova a ricostruirsi e fa delle sue ferite la sua forza.
“Avrò cura di te” è la storia di un grande amore e di una perdita devastante. È una storia di dolore e di faticosa rinascita, ma è anche un inno alla vita, uno sprono a viverla appieno apprezzando ogni attimo. E un invito alla non violenza e all’assunzione di quella responsabilità che dovrebbe caratterizzarci in quanto esseri umani.
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