Nel 2025 gli over 65 lombardi assistiti a casa saranno 226 mila, il 10% del totale
Regione Lombardia investe 264 milioni in tre anni per rafforzare l'assistenza domiciliare. Patrizia Baffi, Presidente Commissione Sanità: "Assistenza domiciliare tema cruciale per la qualità della vita del lombardi"
Nel 2025 i lombardi over 65 assistiti a domicilio saliranno dai 92.000 del 2019 a 226.000, con un aumento del 140% e raggiungendo la quota del 10% del target in linea con la media europea. Questo l’obiettivo per il quale il PNRR mette a disposizione circa 200 milioni di euro e sul quale Regione Lombardia è fortemente impegnata.
Le modalità e le tempistiche del progetto sono state illustrate oggi in Commissione Sanità dal Direttore Generale Welfare Giovanni Pavesi che ha poi risposto alle numerose domande dei Consiglieri intervenuti.
«Quello di Regione Lombardia e dell’Assessorato al Welfare – ha dichiarato Patrizia Baffi, Presidente della Commissione Sanità – è un impegno concreto per avvicinare le cure alle case delle persone anziane con fragilità croniche e supportare l’enorme lavoro degli operatori delle RSA del territorio. La Commissione Sanità, come sempre, è e sarà punto di riferimento e contesto di ascolto e approfondimento in un percorso di attenzione alle strutture e agli Enti che si fanno carico delle cure domiciliari, con l’Assistenza domiciliare integrata e la misura RSA aperta quali pilastri per l’attenzione agli over 65. Questo intervento è una risposta concreta ai bisogni e alle legittime richieste delle RSA del territorio, che garantiscono attraverso operatori preparati e qualificati, in un’ottica multidisciplinare, un’assistenza domiciliare di altissima qualità».
I canali individuati dalla DG Welfare per gestire queste risorse sono tre: i medici di famiglia (MMG) che attraversi i distretti sanitari prescriveranno le prestazioni, gli operatori privati accreditati (circa 270 in tutta la regione) e le ASST attraverso le Case di Comunità e gli infermieri di famiglia.
Anche le RSA avranno un ruolo crescente in questo processo di territorializzazione delle cure che da una parte aumenterà la qualità della vita degli assistiti e dall’altra diminuirà la pressione sulle strutture sanitarie liberando risorse e spazi per le emergenze e urgenze. «L’implementazione di questo progetto – ha sottolineato Pavesi – non è un semplice adempimento alle indicazioni dell’Europa ma fa parte integrante della nostra filosofia centrata sulla presa in carico e sul paziente».
Per raggiungere l’obiettivo di 134.000 pazienti in più assistiti a casa è stata messa a punto una tabella di marcia che prevede 41.704 nuovi assistiti nel 2022 (già raggiunti), altrettanti nell’anno in corso e nel 2024 e poco meno di 10.000 nel 2025.
I fondi totali per coprire le prestazioni sono pari a 264,7 milioni di euro. Ai 197,6 messi a disposizione dal PNRR si aggiungono infatti 67,1 milioni di euro già assegnati alle ASST per l’assunzione di infermieri di comunità e per l’acquisto di beni e servizi correlati. Nell’ambito delle risorse europee, 65 milioni saranno destinati dalle ATS agli enti accreditati, inclusi 8 milioni per le cosiddette RSA aperte tramite contratti di scopo.
Nel dibattito successivo all’esposizione sono intervenuti i consiglieri Marco Bestetti (FdI), Lisa Noja (Azione-Italia Viva), Nicolas Gallizzi (Noi Moderati), Carmela Rozza (PD), Samuele Astuti (PD), Giulio Gallera (Forza Italia), Pietro Macconi (FdI), Luca Marrelli (Lombardia Ideale) e Davide Casati (PD).
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