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Ryanair sfida ancora il governo. “Ritirate il decreto, rispettate il diritto”

Al centro della contesa il "calmiere" imposto dal governo Meloni sui voli interni. Per l'esecutivo è legittimo, la compagnia da settimane minaccia di tagliare le rotte

annuario 2015

«Il Ministro Urso ieri ha affermato che l’Italia è un “Paese sovrano”. Tuttavia, la prova della sovranità di un Paese è il rispetto degli accordi internazionali».

Il ceo di di Ryanair, Michael O’Leary, torna alla carica contro il governo italiano su quello che definisce «decreto illegale» per il controllo dei prezzi sulle rotte interne.

«Il Ministro Urso deve ora ritirare il decreto illegale sul controllo dei prezzi e confermare che l’Italia continuerà a rispettare il diritto dell’UE, che garantisce a tutte le compagnie aeree, sia italiane che straniere, la libertà di fissare i prezzi – senza interferenze politiche – per far crescere il traffico nazionale verso le isole di Sicilia e Sardegna. L’illegale ed illogico decreto del Ministro Urso sul controllo dei prezzi, se non ritirato, avrà l’effetto opposto, poiché ridurrà la capacità ed aumenterà ulteriormente le tariffe sulle rotte nazionali verso la Sicilia e la Sardegna».

Il riferimento normativo citato da O’Leary è il Regolamento UE 1008/2008 sui servizi aerei che parla di prezzi fissati “liberamente” dalle compagnia per “i servizi intercomunitari”.

Sul tema del decreto “calmiere” il confronto è piuttosto animato, la norma è stata fortemente criticata anche da Easyjet, più sobria di Ryanair nelle reazioni ma altrettanto ferma – anche in passato – nel contrastare misure governative anche di altra natura, come la tassa d’imbarco.

Di certo il confronto con Ryanair è animato da giorni.
Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha usato ieri anche una dose di sarcasmo con Ryanair, parlando di «una compagnia che è stata sanzionata undici volte dall’Autorità che regola la concorrenza e il mercato per aver violato in questo Paese per 11 volte le regole del mercato e calpestati i diritti dei consumatori, vada in tribunale».

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Pubblicato il 13 Settembre 2023
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