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Una proposta “fatta a mano”: il Teatro delle Arti presenta stagioni e attività 2023/24

Dalla stagione al cineforum, dal ventennale successo di Filosofarti, un programma "artigianale" frutto di un gruppo di tanti volontari e professionisti. Ecco tutti gli spettacoli, i temi, le occasioni

Teatro delle Arti 2024

Le Arti di Gallarate aprono un nuovo anno di programmazione, ricca e di qualità, tra stagione teatrale, proposta per bambini, cineforum ma anche i corsi di formazione, la ventesima edizione di Filosofarti, i corsi di formazione.

Una esperienza – va sempre ricordato – animata soprattutto da volontari (con qualche contributo di professionisti), come è sempre stato dentro alla “sala della comunità”, di proprietà della parrocchia ma aperta alla città e al confronto.

Monsignor Riccardo Festa usa una espressione interessante per il suo saluto: «Anche seguire un film è un esercizio spirituale», in tempi in cui si è «abituati come siamo alle distrazioni della quotidianità».

La programmazione non è quella del freddo algoritmo di una piattaforma digitale di streaming, ma è una selezione attenta, artigianale, frutto dell’impegno di tante persone, dei rapporti costruiti con le compagnie. Una offerta culturale orientata a tutta la città, in tutti i suoi segmenti di pubblico: monsignor Festa sottolinea anche che «la collaborazione con l’amministrazione è cordiale e credo questo faccia bene alla città».

«Grazie a don Riccardo per aver apprezzato lo sforzo che stiamo facendo» ha risposto Claudia Mazzetti, assessora alla cultura e alle attività educative. Elemento, quest’ultimo, sottolineato esplicitamente: «Il teatro è fondamentale per la crescita dei nostri ragazzi» ha detto Mazzetti, ricordando la «varietà, qualità, trasversalità» della proposta.

Generico 11 Sep 2023

La stagione teatrale 2023/2024 del Teatro delle Arti

Partiamo dalla stagione, un cartellone – come sempre dopo il Covid – su «otto spettacoli in serata unica», spiega Elena Balconi, presidente del centro culturale delle Arti. «Ci sono spettacoli classici e più moderni, due tratti da opere letterarie recenti. Come quello di apertura, “Le nostre anime di notte”» dal libro del romanziere americano Kent Haruf (7 novembre, con Lella Costa e Elia Schilton).

Lunedì 4 dicembre torna Matthias Martelli, «un nuovo talento che quest’anno porta “Fred!”, dedicato a Fred Buscaglione»

Già nel 2024, mercoledì 24 gennaio, si riparte con un classico giallo, “Trappola per topi”, con Ettore Bassi, un testo conosciutissimo che torna dopo decenni sul palco di via don Minzoni.

Il 7 febbraio in scena “Una vita che sto qui”, storia di una donna che deve abbandonare la sua casa al Lorenteggio che deve subire lavori di rinnovo.
«Lasciando la sua casa ripercorre la storia dagli anni Cinquanta ai Settanta, il suo presente. Un testo piacevole che lascia una riflessione».

Il 28 febbraio “Oliva Denaro” dal romanzo di Viola Ardone, recitato da Ambra Angiolini, «per la prima volta alle Arti».

Poi il 12 marzo il teatro classico di Pirandello con “Così è (se vi pare)”, interpretato da Milena Vukotic, Pino Micol e Gianluca Ferrato.
Al 21 marzo un altro spettacolo figlio della contemporaneità: “Amanti” di Ivan Cotroneo, storia di coppia e di amore (ma anche di terapia psicologica).

Chiusura mercoledì 10 aprile con “Ma per fortuna che c’era il Gaber” con Gioele Dix, attore molto affezionato alle Arti, che ha anche inviato un videomessaggio (sullo schermo nella foto di apertura dell’articolo) nel ricordo di don Alberto Dell’Orto, il sacerdote che ha costruito questa coraggiosa esperienza di teatro e cinema di qualità in provincia.

La proposta di Parola e Mistero

Caratteristica delle Arti, la rassegna “Parola e mistero”, che si muove tra teatro e parola biblica, quest’anno propone due appuntamenti a ingresso gratuito

Al 15 settembre Roberto Anglisani è in scena nella Basilica di Santa Maria Assunta con “Giobbe”, al 15 ottobre invece il teatro di via don Minzoni ospita “La santa innamorata”, un reading su Gianna Beretta Molla.

Il Teatro per bambini

Appassionato è il racconto che Giulia Provasoli fa del teatro per bambini, arrivato al terzo anno di programmazione post-pandemia.
Un teatro per i bambini ma non solo, sottolinea anche in questa occasione: «Io invito sempre gli adulti a venire a vedere quanta cura, professionalità ci sono dietro questi spettacoli che parlano a più livelli di metafora, così che quel che nei bambini muove una risata, nell’adulto magari commuove o smuove riflessioni diverse».

Appuntamenti pomeridiani, con l’aspirazione di far appassionare i più piccoli, anche fuori dalla scuola, «che vengano a teatro di loro iniziativa, che vengano a guardare anche criticamente».

Sei gli appuntamenti in cartellone, a partire dai tre anni.
S’inizia il 18 novembre con il Peter Pan degli Eccentrici Dadarò, si prosegue il 9 dicembre con La conta di Natale (di e con Claudio Milani). Atmosfere invernali anche il 20 gennaio 2024 con In un paese tutto bianco.
Il 10 febbraio Toma e Carolina, mentre il 23 marzo è in scena “Sapore di sale – odissea di una sardina”, con la compagnia La Baracca, «un ritorno dopo tanto tempo».

Chiude la stagione per bambini – il 6 aprile – “Il codice del volo” di Flavio Albanese, consigliato a partire dai 6 anni, sulla storia di Leonardo Da Vinci,«tornando al tema del volo che ha aperto la stagione con Peter Pan».

A questa proposta si affianca quella per la scuola, con sette spettacoli pensati per scuola dell’infanzia, primarie e medie.

La scuola di Teatro delle Arti

Giulia Provasoli da quattro anni ha ridato vita anche alla scuola di teatro delle Arti, una occasione di espressione e ricerca per tutti.
Le classi sono quasi raddoppiate di anno in anno. «E quest’anno avremo una nuova sala, qui accanto al teatro, che è stata completamente rinnovata e che ospiterà bambini, giovani e adulti».

Open Day il prossimo 30 settembre, con lezioni per bambini (al mattino), adolescenti, preadolescenti e adulti (pomeriggio).

Info: scuola.teatrodellearti@gmail.com

Teatro delle Arti 2024

Il cineforum delle Arti

Accanto al teatro, c’è anche fratello cinema. Con la consueta programmazione, ma soprattutto con la proposta del cineforum: un cineforum popolare, per tutti e non per cinefili, grazie alla conduzione di Gabriele Lingiardi (di Acec – Sale della Comunità).

«Cinema e teatro concorrono allo stesso scopo, fare cultura» dice Lingiardi. «Il cineforum ha alle spalle alle Arti 59 anni, 120 cicli». È sua l’immagine della cura del programma (citavamo prima) che è tutta diversa da un gelido algoritmo: «Ogni film lo scegliamo con cura, è un menù fatto a mano».

Lo scorso anno nei film c’era molto della fascinazione del grande schermo – da Spielberg a Nanni Moretti –  «quest’anno ci prendiamo qualche rischio, scegliamo dei film fatto di grandi opposti».

Il programma verrà svelato con la proiezione di “Io, capitano”, giovedì. Unica anticipazione: «apriremo con Barbie», film molto discusso, malamente giudicato come un giocattolo da alcuni,  che propone invece una riflessione e ha radici nella storia indie della regista Greta Gerwin.

I cicli di cineforum saranno di cinque pellicole, per cercare di intercettare sempre le novità meritevoli.

Filosofarti e i corsi di formazione

Ci sono poi le altre proposte fuori dal teatro e dal cinema, tutt’altro che “complementi”.
Lo dice bene il successo di Filosofarti, che festeggia il ventennale: «Una esperienza partita dal niente, una intuizione felice» dice Carlo Monti, intervenuto in rappresentanza del gruppo organizzatore guidato da Cristina Boracchi.

Lo spirito è sempre quello – socratico – del «fare cultura con la città», con un programma di grandi nomi ma anche di tante proposte che sono espressione dell’associazionismo culturale cittadino, che sanno toccare vari ambiti, persino “geograficamente”, con proposte nei quartieri.
Il titolo di quest’anno? «Visibile-Invisibile, continuando nel segno di questi binomi che si sono dimostrati ideali» per suscitare iniziative e dibattito.

Tra i grandi ospiti: Ilaria Capua, Carlo Sini, Matteo Saudino, Massimo Cacciari, Massimo Fini, oltre alla consueta presenza della compagnia Carlo Rivolta, affiancata da Franco Trabbattoni, quest’anno con la Apologia di Socrate.

Tornano infine anche i Corsi di formazione per docenti, ma aperti a tutti, con la tradizionale scansione di due appuntamenti annuali. Uno dedicato alla storia (Le radici dell’antifascismo, nel centenario del caso Matteotti, 19/ 20 aprile 2024) e uno letterario (Immaginari del malvagio, 24/25 novembre 2023).

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 13 Settembre 2023
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