Malpensa, se per il governo l’aereo inquina meno dell’auto
Legambiente critica sull'emendamento della Lega che vuole rilanciare le aree del cargo aereo a Malpensa, giustificandole come misure per la qualità dell'aria. "Il decreto autocertifica una violazione del diritto UE e ci espone a procedure"
«Ancora una volta un’occasione persa. Per migliorare la qualità dell’aria nel nostro Paese serve un piano nazionale contro l’inquinamento atmosferico e piani regionali coerenti tra loro insieme a misure efficaci e strutturali che mettano al centro i veri problemi che sono la causa di una cattiva qualità dell’aria e che vedono coinvolti settori importanti come la mobilità, l’agricoltura e la zootecnia e il riscaldamento residenziale».
Legambiente punta il dito sul “Decreto Aria” e in particolare sull’emendamento che – con tortuosa argomentazione – ha inserito tra le azioni per la qualità dell’aria anche lo sblocco dell’espansione delle aree cargo di Malpensa.
«Gravida di pericolose conseguenze la scelta forzata di definire “strategico” l’ampliamento dell’aeroporto di Malpensa, con l’obiettivo di ridurre il traffico su gomma spostandolo utilizzando quello aereo» dice Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia.
«Si tratta di una chiara elusione della normativa in materia di Valutazione di Impatto Ambientale, dal momento che sul progetto pesa un decreto definitivo a firma del Ministro dell’Ambiente, che recepisce gli stroncamenti effettuati dalla Commissione VIA dopo lunga e approfondita istruttoria. La norma autocertifica invece la violazione del diritto comunitario sulla procedura VIA, e da ciò non potrà che discendere un deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia Europea».
«Le emissioni da traffico passeggeri e merci – sottolineano da Legambiente – aumentano e non diminuiscono a causa della presenza di grandi hub aeroportuali come Malpensa». E questo per due ragioni: da un lato a causa delle elevate emissioni, soprattutto in fase di decollo e atterraggio, degli aerei.
Sia perché concentra a livello locale le emissioni da autotrasporto, esercitando una«forte attrazione di traffico autoveicolare, merci e passeggeri, in prossimità degli aeroporti». Per questo Legambiente la definisce «una misura insensata» e sottolinea che nel resto d’Europa si sta andando invece in un’altra direzione: «La Francia, per esempio, vieta i voli aerei lungo le rotte verso città servite da linee ferroviarie veloci».
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