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Ospedale unico, “non abbiamo bisogno di cattedrali nel deserto o speculazioni”

Sette associazioni e comitati mobilitati contro il progetto dell'ospedale unico commentano il clima dei due consigli comunali che hanno dato il via libera al progetto. E promettono di rilanciare la mobilitazione

ospedale unico gallarate busto

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato sottoscritto da sette tra associazioni e comitati mobilitati contro il progetto dell’ospedale unico. Il comunicato prende le mosse dai due consigli comunali, a Busto e Gallarate, che hanno dato il via libera all’accordo di programma con la Regione che sarà firmato il prossimo 16 ottobre

Il 28 settembre i Consigli comunali di Busto Arsizio e Gallarate hanno discusso e votato l’Accordo di programma che, nelle intenzioni, darebbe il via alla realizzazione del progetto di ospedale unico tra le due città, soppiantando gli ospedali cittadini già in grave sofferenza.

Molt* cittadin* e comitati locali hanno voluto essere presenti a queste sedute per esprimere, attraverso la partecipazione democratica, il proprio dissenso rispetto a scelte che non sono condivise da un’ampia parte della cittadinanza, come dimostrano le manifestazioni e le petizioni di questi mesi, sostenute da migliaia di persone.
Eppure questa democratica e pacifica presenza è stata accolta, fuori dai Consigli comunali, da uno spropositato schieramento di polizia, e a Gallarate sono stati persino “schedati” i cittadini all’ingresso, registrandone nomi e documenti e filmando i presenti. Le istituzioni che dovrebbero rappresentare i cittadini e che dai cittadini sono legittimate ad operare, hanno cercato in tutti i modi di tenere lontana la cittadinanza trincerandosi dietro cordoni di poliziotti. Riteniamo molto gravi e ingiustificabili questi abusi, di cui crediamo le autorità debbano rendere conto ai cittadini che a Gallarate li hanno subiti solo per aver voluto esercitare il loro diritto di assistere a un Consiglio comunale.

Al Consiglio Comunale di Busto Arsizio, il Sindaco Antonelli si è addirittura sostituito alla Presidente del Consiglio Comunale, umiliandola pubblicamente e arrogandosi il diritto di violare il vigente Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale.

Queste ferite alla vita democratica sono state d’altronde solo le ultime in un processo decisionale caratterizzato dalla deroga all’istituto del dibattito pubblico, dalla diffusa opacità e da numerosissimi indizi di vizi, nel corso del quale i cittadini e le cittadine sono stat* sia disconfermati che delegittimati in spregio a tutta la normativa europea, nazionale e regionale in materia di Valutazione Ambientale Strategica.

Lo stesso voto sull’accordo di programma è avvenuto nei Consigli comunali di Busto Arsizio e Gallarate senza una reale discussione sulle innumerevoli criticità della collocazione voluta per l’ospedale unico, con la distruzione dell’unica – questa sì – area verde rimasta tra Gallarate e Busto Arsizio e i problemi connessi a un traffico che diventerebbe ingestibile, anche per la vicinanza di grandi e importanti Istituti superiori. Così come nessuna risposta è stata data sul futuro degli attuali ospedali di Busto Arsizio e Gallarate, che continuano il loro declino a dispetto di vuoti proclami e false promesse.

Ai cittadini e alle cittadine si può cercare di impedire la partecipazione al Consigli comunali o negare l’accesso a documenti che dovrebbero essere resi pubblici nei tempi stabiliti dalla legge. Ma non si può impedire alla cittadinanza di vedere il degrado al quale sono lasciate le strutture sanitarie pubbliche del territorio, per poi presentare come ineluttabile il loro smantellamento che giustifichi il nuovo ospedale, in cui ci saranno meno posti letto e servizi ridotti. Le forze che nei Consigli comunali hanno sostenuto l’accordo di programma non hanno nessuna idea di come mantenere in funzione nei prossimi anni gli ospedali di Gallarate e di Busto Arsizio, ma hanno sancito in modo chiaro, in tutti i loro discorsi, la morte certa di queste strutture e il disprezzo per chi si batte per mantenerle.
Noi riteniamo che sia necessario e possibile lavorare per mantenere i nostri ospedali e investire nel loro rilancio e ristrutturazione, preservando l’area boschiva di Beata Giuliana da un progetto devastante sia per l’ambiente che per il diritto alla salute. Proseguiremo nell’organizzare iniziative a cui invitiamo tutti i cittadini, perché non abbiamo bisogno di cattedrali nel deserto o di speculazioni finalizzate al profitto economico, ma di una sanità pubblica radicata nel territorio, vicina alle persone e rispettosa dell’ambiente.

Comitato per il diritto alla salute del Varesotto
Medicina Democratica
Legambiente
Comitato Salviamo gli alberi di Gallarate
Comitato Salviamo la brughiera di Casorate Sempione Assemblea Popolare
Collettivo Tanuki
Sindacato generale di classe

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Pubblicato il 10 Ottobre 2023
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