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Pedemontana, odissea pedaggi: per regolarizzare 15 giorni sull’app e 10 anni al recupero crediti

Il sistema di pagamento dell'autostrada consente di pagare i transiti solo per 15 giorni. Nel 13% dei casi chi passa non paga, passa tutto al recupero crediti. Ma esiste un sistema per non pagare le penali

pedemontana varie

Pedemontana è la prima autostrada d’Italia senza caselli, ma chi la percorre sa che pagare il pedaggio può non essere così semplice e che può volerci molto tempo. 10 anni, per l’esattezza. Sì, perchè questo è il tempo che può prendersi la società per chiedere le somme d0vute per i transiti effettuati, viaggi che però rimangono visibili all’automobilista per un tempo molto minore: solo 15 giorni. Ma andiamo con ordine

Tutto nasce dalla segnalazione di un nostro lettore che nei giorni scorsi si è visto contestare mancati pagamenti per 9 transiti effettuati tra il 2018 e il 2020 lungo la tangenziale di Varese. All’automobilista però questi transiti non risultavano su app e sistemi di pagamento previsti da Pedemontana e quindi si è rivolto sia a VareseNews/V2Media che direttamente all’ufficio reclami dell’azienda. Da qui è emersa la diversa tempistica.

“I pedaggi restano visibili sul sito web e quindi pagabili in autonomia dall’utente per 15 giorni dalla data di transito -spiega l’ufficio stampa di Pedemontana-. Dopo questo termine per i pedaggi non ancora saldati ci si affida alle procedure di recupero crediti e non è più possibile pagarli in autonomia”. 15 giorni è quindi il tempo dedicato agli automobilisti mentre poi la società se ne prende un po’ più per le contestazioni: 10 anni. “Sulle tempistiche -continua la nota- queste possono variare per diversi motivi, per esempio difficoltà nel reperire l’anagrafica dell’utente, problemi nel recapito e così via. In ogni caso il mancato pagamento viene prescritto a 10 anni dalla data del transito“.

Come pagare il pedaggio senza sanzioni

Un problema che porta il costo del pedaggio ad aumentare considerevolmente. Nel caso specifico del nostro lettore un importo dovuto di circa 10 euro, passando alla società di riscossione, è salito fino a 43,26 euro.

C’è però una possibilità per sapere se c’è qualcosa in sospeso, passati i 15 giorni. “Per qualunque richiesta o verifica sulla richiesta di pagamenti è possibile rivolgersi al centralino di Pedemontana, utilizzare i contatti e le modalità ivi esposte o consultare il customer care di APL”. Il nostro lettore lo ha fatto, scoprendo così di avere altri 12 euro di mancati pagamenti tra il 2016 e il 2021 e che non erano stati ancora contestati dalla società di riscossione crediti. Pedemontana ha dunque emesso un unico sollecito di pagamento, permettendo il pagamento senza interessi e costi di riscossione.

In ogni caso “ricordiamo che proprio per evitare disagi agli utenti -puntualizza Pedemontana- sono disponibili diverse modalità di pagamento automatico: dai servizi di telepedaggio, al Conto Targa da collegare a un conto corrente o a una carta di credito, al borsellino elettronico Ricaricabile Pedemontana“. Tra l’altro recentemente Pedemontana ha anche risolto un problema legato ai mancati pagamenti per malfunzionamenti del Telepass.

Telepass non rilevato su Pedemontana? Finalmente arriva il controllo automatico della targa

Quante persone non pagano Pedemontana

Il problema dei mancati pagamenti è una voce molto importante del bilancio di Pedemontana. Nel 2022 è stata registrata una percentuale complessiva di pedaggi non pagati entro il termine di 15 giorni pari al 13% rispetto ai pedaggi totali. Quindi in sostanza un automobilista ogni otto non paga.

Non si tratta però necessariamente di furbetti che vogliono transitare gratuitamente ma in parecchi casi si tratta di dimenticanze. “Sulla base delle attività di recupero crediti svolte entro il mese di dicembre 2022 -si legge nel bilancio- la percentuale di pedaggi non pagati rispetto ai pedaggi totali è scesa al 9,26% ed è destinata a ridursi ulteriormente allorché sarà completato il processo di recupero crediti. Si rileva infatti, che la percentuale di pedaggi non pagati rispetto a quelli totali del 2021 (pari al 12,42%) al 31 dicembre 2022 è scesa al 5,29% e potrebbe ridursi ulteriormente al completamento del processo di recupero crediti“.

Pubblicato il 10 Ottobre 2023
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