Cipriano Facchinetti, il ministro che “aprì” l’aeroporto di Malpensa
Era il 1948, quando nacque "l'aeroporto di Busto Arsizio". Ora Busto propone di dedicare al politico del Partito Repubblicano il Terminal 2, erede della prima aerostazione
«Questo aeroporto sarà il segno della nostra ripresa, sarà uno scalo per le insonni traversate fra l’Oriente e l’Occidente, ed eviterà che altre nazioni sviino dal nostro territorio il traffico aereo di oggi e di domani». Era il 21 novembre 1948 e al neonato aeroporto “della Malpensa” parlava Cipriano Facchinetti, repubblicano, che era stato tra i primi sostenitori dell’idea dell’«aeroporto di Busto Arsizio», costruito sfruttando la pista di lancio costruita dalla Todt tedesca nel 1943-44.
Il ruolo di Facchinetti – molisano di origine, ma bustocco di adozione – spinge oggi la città di Busto Arsizio a chiedere di intitolare all’esponente repubblicano il Terminal 2, erede della prima aerostazione aperta appunto nel 1948: una proposta arrivata dai centristi di Busto al Centro e fatta propria dal sindaco Emanuele Antonelli, che ha scritto a Sea per portare l’idea.
«Dare al Terminal 2 il nome “Cipriano Facchinetti” potrebbe essere davvero il modo per attribuire un’identità, fatta di impegno e di passione politica e civile – scrive il sindaco nella sua missiva – elementi sempre più difficili da riscontrare nella società odierna, al nostro aeroporto, che nel tempo ha mantenuto il nome della località in cui sorge», con riferimento alla cascina Malpensa (che esiste ancora, seppur inutilizzata, ed è vincolata dalla Soprintendenza).
Medaglia d’argento nella Grande Guerra, esule a Parigi durante il Ventennio, dal 1943 fiancheggiatore della Resistenza dal Canton Ticino (dove l’antifascismo aveva una storica base, comprese incredibili operazioni aeree), Facchinetti fu tra l’altro ministro della Difesa nel 1947-48 nel governo di De Gasperi e in quella veste appunto favorì l’apertura al traffico civile del già esistente aeroporto della Malpensa, come si diceva allora. Partecipò alla cerimonia del 21 novembre insieme all’ing. Malintoppi (sottosegretario all’Aeronautica), al sen. Natale Santero, al sindaco di Busto Giovanni Rossini e ad altre autorità politiche, religiose e militari.
Il primo volo civile a Malpensa, il 21 novembre 1948, operato da un quadrimotore Breda Bz.308Facchinetti è sepolto a Busto Arsizio ed ora potrebbe essere ricordato anche a Malpensa, per il suo contributo.
Nel tempo si è più volte pensato di dare un nome a Malpensa, sull’esempio di Linate dedicata al grande ingegnere Enrico Forlanini: tra le diverse proposte sono stati avanzati nomi milanesi (Alessandro Manzoni, Carlo Cattaneo), più “nazionali” (Enzo Ferrari, Caravaggio) oppure legati proprio alle origini bustocche dello scalo (l’imprenditore Enrico Dell’Acqua). Tra le altre proposte avanzate anche una dedicazione religiosa, a Santa Francesca Cabrini, patrona degli emigranti, a cui fu poi invece dedicata la stazione Centrale di Milano, anche se il nome non si è mai imposto davvero.
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